Aveva dedicato all'Africa tutta la
sua vita, la sua passione e la sua arte. La stessa Africa che, come
talvolta accade, ha deciso di tenersi Otto Mair e la sua bontà tutta
per sé. La notizia è arrivata stamattina nella sua Val Gardena: il
corpo di Mair sarebbe stato trovato privo di vita lungo una strada in
Africa. Pochissimi i dettagli di una morte che presenta moltissimi
lati oscuri e per cui non si esclude nessuna pista, nemmeno quella
violenta. Non trapela, per questo, nemmeno il Paese dato che Mair
usava spostarsi varie volte nei suoi progetti finalizzati a portare
l'acqua e cancellare la fame dove poteva tra Kenya, Tanzania e
Uganda. Otto era molto conosciuto in valle, ma anche in provincia:
ciclicamente quando tornava in Alto Adige organizzava mostre,
concerti o iniziative per raccogliere fondi da dirottare nel
Continente Nero. Ad ottobre, per esempio, un concerto di musica folk
che vedete nelle immagini concesse dalla nostra redazione Tca Ladin
gli aveva fruttato benj 22.000 euro, mentre a ridosso di Natale Mair
aveva racimolato altri soldi con una giornata dedicata alla Zumba.
Poliedrico, insomma, anche nella generosità così come nella sua
arte che gli permetteva di vendere a fini umanitari sculture di legno
così come operare in prima persona all'interno delle chiese
africane. Padre Angelo Insam, di Ortisei, è stato il suo esempio
nelle missioni africane e Mair ha voluto con tutto il cuore
ripercorrerne le orme impressionato da quel piccolo capolavoro
portato a termine nella terra dei Masai con la costruzione di scuole
un ospedale e un convento. L'Africa, però, non è terra agevole e un
occidentale che si sposta spesso con dei soldi non è proprio affare
che passa inosservato e non a caso Mair già due volte era stato
rapinato e una volta anche malmenato. Non si sa ancora come l'Africa
abbia deciso di tenersi per sempre la vita di Otto: di certo come
padre Angelo ha lasciato un esempio e la ricchezza di cuore, quella
no, non può mai rapinarla nessuno.
Alan Conti
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