E' la
prima medaglia italiana di questi giochi olimpici russi e si infila
al collo dell'altoatesino Cristof Innerhofer in una delle discipline
simbolo dell'Olimpiade in generale e dello sci alpino in particolare:
la discesa libera. Clamorosa la prestazione dell'azzurro che a Rosa
Khutor ha stampato un 2.06.29 al cronometro, secondo solo
all'austriaco Matthias Mayer lontano appena sei centesimi. Tempo
impercettibile perso nella zona dei dossi a fronte di una magistrale
danza sugli spigoli. A chiudere il podio il norvegese Kjetil Jansrud,
terzo a dieci centesimi. Le dimensioni dell'impresa si possono ben
comprendere se si pensa che era dal 1976 che l'Italia non saliva sul
podio della discesa libera con Herbert Plank. Era da Salt Like City
2002 con Isolde Kostner e Karen Putzer, invece, che lo sci alpino
altoatesino non conosceva una medaglia. Sulla pista di Krasnaja
Poljana, dunque, il ventinovenne pusterese parla di sogno avverato:
“Ho capito che poteva essere la mia giornata e ho spinto a tutta.
Chiaramente una medaglia olimpica è l'obiettivo di una carriera,
assieme a quelle del Mondiale. Le ho ottenute e sono felice. Ho
dovuto rischiare, certo, ma senza rischio in questo sport
difficilmente c'è divertimento. Ho fatto bene, comunque, a non
sprecare troppe energie nelle prove. In ogni caso già in prossimità
del traguardo mi sono accorto che avevo fatto un'ottima prova”.
Grande gioia all'arrivo per lo sciatore di Brunico che si è
letteralmente rotolato nella neve esultando.
Grande
delusione per i superfavoriti con lo svedese Aksel Svindal quarto e
Bode Miller addirittura ottavo. Buon settimo, invece, Peter Fill
mentre Dominik Paris si è classificato undicesimo, ancora
condizionato dalla caduta in Gardena, e Werner Heel dodicesimo. “Già
una volta – ha detto Fill – Innerhofer ha iniziato a fare
medaglie e io l'ho seguito: speriamo sia così anche qui”.
Immediate
arrivano le reazioni politiche che il luccichio della medaglia attira
sempre. “Innerhofer è arrivato nel momento giusto al top della
forma e ha spinto con tutte le sue forze. Gli mancava solo
l'affermazione olimpica dopo le tre medaglie mondiali e le sei
vittorie in coppa del Mondo. Davvero complimenti” le parole del
Presidente della Provincia Arno Kompatscher. “Non potevano iniziare
meglio queste Olimpiadi per noi altoatesini. Siamo contenti, inoltre,
di avere tutti e quattro i nostri atleti nei primi dodici” gli fa
eco l'assessore allo sport Martha Stocker.
Alan
Conti
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