Nella remota possibilità che vitalizi
e pensioni non abbiano sufficientemente fatto ribollire il sangue
nelle vene ecco che il giornale Alto Adige fornisce un altro elenco
di quelli che lasciano una fitta e una fastidiosa sensazione di presa
in giro. Tutto lecito e tutto risaputo: solo che poi arriva il nero
su bianco a stuzzicare il fegato. La lista in questione è quella dei
beneficiari diretti di assegno vitalizio ovvero coloro che
mensilmente si portano in tasca uno stipendio pulito pulito senza
aver più alcun compito specifico nell'amministrazione. Prenderemo in
esame solo le cifre al netto ovvero esattamente quello che entra nei
vari conti correnti. Per dire, il Roland Atz piangente che negli
ultimi mesi ha dovuto affrontare una dura crisi economica percepisce
ogni mese 3.148 euro mentre Alessandro Boato e Giancarlo Bolognini si
“accontentano” di 2.900 euro. 2.131 sono gli euro per Siegfried
Brugger che, fortunatamente, potrà presumibilmente cavarsela con gli
altri vitalizi in arrivo dallo Stato per le cariche parlamentari,
mentre per Luigi Cigolla ecco 2.883 euro freschi freschi. Michele Di
Puppo? Un sereno assegno di 2.500 euro ogni mese, appena 400 euro in
meno dei 2.900 dell'ex Landeshauptmann Luis Durnwalder che per
offrire le brioche al Dalai Lama si serviva del fondo di
rappresentanza. Holzmann può sorreggersi con 2.890 euro e Georg
Pardeller, da bravo Arbeitnehmer, di certo redistribuirà ogni mese
2.981 euro. Quasi tremila euro anche per Donato Seppi: magra
consolazione dopo l'ultimo risultato elettorale.
Bene, sempre del quotidiano “Alto
Adige” la notizia della necessità della scuola italiana di 99
nuovi insegnanti per garantire uno standard didattico più alto per i
nostri bambini e i nostri ragazzi. Quante maestre e professori
pagheremmo con questi soldi?
In quest'ottica quella fitta alla
pancia prende anche un nome: si chiama pudore. Il rischio è che la
sentiamo solo noi.
Alan Conti
Nessun commento:
Posta un commento