Certi argomenti, si sa, si
affrontano meglio davanti a un piatto fumante. Così il coordinamento
altoatesino dell’associazione “Libera” in collaborazione con la cooperativa
sociale “Altrocatering” organizza quattro incontri a tavola con operatori
impegnati nella confisca dei beni alla mafia. Una rassegna intitolata “La
legalità nel piatto” inserita nella piattaforma delle resistenze contemporanee
e imperniata sulla filosofia di “Libera Terra” impegnata, appunto, a difendere
con ogni mezzo la cultura della legalità.
Si parte sabato prossimo per una cena
siciliana con la cooperativa “Beppe Montana”, commissario catanese ucciso da
Cosa Nostra nel 1985 a Palermo, che gestisce terreni tra Catania e Siracusa.
Quattro giovani soci lavoratori coordinano la lavorazione di 75 ettari sui
Comuni di Belpasso, Rammacca, Motta, Sant’Anastasia e Lentini con il supporto
del Consorzio Etneo per la Legalità e lo Sviluppo. Ragazzi che lavorano sulle
terre confiscate alla famiglia dei Riela e ai loro fiancheggiatori ora cedute
in comodato d’uso dai Comuni. La coltivazione avviene seguendo i dettami
biologici di una cooperativa che si inquadra nella tipologia B con il 30% dei
soci, quindi, considerati lavoratori svantaggiati. A farla da padrone,
chiaramente, sono l’agrumeto, l’uliveto, l’ortiva e il seminativo.
Commercializzati con il marchio “Libera Terra”, invece, i prodotti finiti come
olio, conserve o farina.
Il 5 aprile fornelli nelle mani
dei rappresentanti della coop “Le terre di don Peppe Diana” e le loro
prelibatezze campane mentre l’11 aprile spazio alla cena calabra con i prodotti
della cooperativa “Valle del Marro”. Chiusura il 18 aprile con la curiosa
fusion trentino calabrese proposta dalla coop “Ichora”.
Tutte le cene si terranno nella
sede di “Altrocatering” in via Torino 82 e costano 15 euro a serata. Esiste
anche la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per tutti gli incontri a
50 euro. Prenotazione e informazioni all’indirizzo mail ilmondoinpappa@gmail.com.
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