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giovedì 27 marzo 2014

Prezzi, Bolzano la più cara


Bolzano è la più cara, ma ci sono margini per tamponare l’inconveniente. I dati pubblicati da Astat al capitolo trimestrale dell’Osservatorio Prezzi certificano anche per il 2013 una statistica purtroppo conosciuta, ma regalano anche qualche spiraglio di controffensiva in mano ai consumatori. In ogni caso il primo colpo basso è servito al costo totale del classico paniere di prodotti di vario genere, dal riso al tonno passando per olio, uova e burro. A Trento troviamo il minimo di 86,38 euro a Bolzano ci si impenna a 185,69 euro. Chiaramente la somma viene fatta in base al prezzo medio registrato, ma nel capoluogo altoatesino si trovano alcuni prodotti come i biscotti o le bevande con un costo minimo più conveniente, a patto di scovarli nel negozio giusto. E’ il prezzo massimo, insomma, a tirare per i capelli la città e alcune voci lo certificano. Un chilo di riso, per esempio, oscilla alle nostre latitudini tra i 2,32 euro e i 4,10 euro mentre a Trento si limita a una forbice 2,36/3,29. Lampante anche il raffronto con l’olio che a Bolzano tocca i 7,50 euro di “massima” e a Trento si ferma a 5,54. La punta più alta, va da sé, trascina la media ma le quote minime non sono distanti, ergo se si fa la spesa con attenzione si rientra nelle normalità. Altalena, invece, per frutta e verdura che registrano oscillazioni piuttosto ampie nei prezzi: anche qui è bene avere buona memoria o prendersi qualche appunto quando si va al supermercato.
 Chi parla di inutilità della concorrenza nell’alimentare ecco un paniere di numeri a dimostrare il contrario e l’indicazione arriva dall’analisi geografica dei prezzi. L’Astat, infatti, ha diviso i Comuni analizzati nelle categorie centri maggiori, centri principalmente non turistici, centri marginali e centri turistici. Ebbene le più convenienti sono le grandi realtà con un monte totale di 128,74 euro, seguono i centri principalmente non turistici (130,60 euro), i centri marginali (131,60 euro) e chiudono i turistici (134,59 euro). E’ lo stesso istituto provinciale a parlare di concorrenza e presenza dei discount come elementi calmieranti.
 Bolzano, comunque, non è per forza la più cara in tutto perché un’analisi settoriale più dettagliata dimostra che nella ristorazione il capoluogo altoatesino è più competitivo di quello trentino: 27,58 euro contro 31,81 euro. Per il simbolico caffè al bar la due città viaggiano vicine: 1,05 Trento e 1,11 Bolzano. Per consolarsi basta gettare uno sguardo oltreconfine con Innsbruck che fa i conti con un paniere salatissimo di 151,73 euro e il caffè lo paga 1,90. Anche qui, però, attenzione al dettaglio perché la rosa dell’Astat è in buona parte formata da prodotti mediterranei che, per motivi di lontananza, hanno costi più pesanti in Austria.
 In un quadro in chiaroscuro, però, c’è spazio per il più classico dei dulcis in fundo ovvero la lieve flessione dei prezzi dei carburanti che registra per il 2013 un -1,9% per la benzina senza piombo e un -2,4% per il diesel. Il buono c’è, basta cercarlo.
Alan Conti 

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