“Una settimana per trovare un
posto alternativo dove abitare”. Un lampo nel cielo già agitato del
cinquantenne Renzo Placchi è piovuto ieri mattina al civico 1 di via
Pfannenstiel ai Piani. Dopo un passato difficile, infatti, Placchi aveva
trovato con l’aiuto della cooperativa “Casa Haus” questa piccola abitazione, 22
metri quadri. Un canone di 650 euro, affitto da privati gestito dalla coop, con
una relativa tranquillità per mettere ordine in una vita con difficoltà
familiari e fisiche. Poi un problema di finanziamento tra l’Azienda Servizi
Sociali Bolzano e la cooperativa crea una
difficile situazione di contrasto con la proprietà dell’immobile ai
Piani e apre crepe economiche in “Casa Haus” tanto da portare alla dismissione
degli alloggi e relativo sfratto. Qui la vicenda si biforca in due distinte
versioni.
“Io sono disperato e arrabbiato”
attacca Placchi che da ieri mattina ha disseminato la piccola strada di catene
utilizzate dal nonno per il bestiame, ma
ha portato all’esterno anche il divano, alcune scarpe, uno scatolone e una
piccola valigia scozzese. “Non credo sia tollerabile vedersi piombare
all’improvviso il direttore dei servizi e le assistenti sociali che ti
comunicano di avere appena sette giorni di tempo per trovare una nuova sistemazione.
Sono su una strada senza uno straccio di soluzione e chi mi ha sempre seguito
non ha saputo darmi nessun consiglio. Mi hanno lasciato solo, ma io ho sempre
pagato l’affitto e non ho mai creato problemi nella zona o alla casa. Anzi,
l’ho persino ristrutturata a spese mie”. Di sicuro la gente delle case vicino
prova dell’affetto per quest’uomo: si fermano per una pacca sulla spalla, un
augurio, un incitamento o una carezza ai suoi due cani Taro e Ascar. “Pensi che
mi hanno detto di portarli al canile comunale. Ma come si fa? Io sono rimasto
incatenato da un meccanismo più grande di me e ora cerco solo un monolocale in
città per uscire da una situazione nera. In questi due giorni rimarrò lungo la
strada per protestare: non voglio più entrare in quella casa nemmeno per
dormire. Ho due figli, una dignità da difendere anche ai loro occhi”. I suoi,
al pensiero, si appannano.
“ Tutti gli inquilini di quelle
case sono stati avvisati il 9 gennaio che lo sfratto sarebbe arrivato” la
replica del presidente della cooperativa “Casa Haus” Rocco Maurizio Moretti.
“Purtroppo stiamo incontrando diverse difficoltà economiche in seguito al
mancato passaggio di finanziamenti da parte di Assb e non possiamo più
permetterci di rimanere in quell’immobile”. D’accordo, ma il vostro servizio è
diretto a persone che contano qualche difficoltà in più. “Vero, ma da quanto mi
risulta l’affitto è sempre stato pagato con l’aiuto dei servizi e una soluzione
alternativa è già stata predisposta da Assb. Rispettiamo assolutamente la
dignità del nostro utente e personalmente mi sono speso perché lo sfratto di
stamattina non fosse esecutivo concedendo un’altra settimana di tempo. Una
scelta che costa alla cooperativa altre perdite sostanziose ma fatta proprio
per rispettarlo”.
La questione, insomma, è di
quelle complicate e il gioco assomiglia a quelli brutti dove a perdere sono
tutti.
Alan Conti
È una situazione scandalosa!
RispondiEliminaOltretutto che razza di contratto a favore è a 650€ al mese per un monolocale?
Benvenuti nella Bolzano degli Stronzi!
ex bolzanina