Partorirai con dolore, d'accordo, ma
mica per forza tutte le mamme devono essere della stessa idea. Nasce
così l'avvicinamento e la possibilità di quella anestesia
particolare per il parto che si chiama epidurale, o meglio analgesia
peridurale. Nelle intenzioni si dovrebbe trattare di un'opzione che
si offre alle donne, libere di richiederla previo percorso di
preparazione. A Bolzano, però, l'epidurale è anche un centro di un
intreccio di contraddizioni. La prima è che per poterla richiedere
bisogna essere subito bravi educatori e convincere il proprio piccolo
a nascere solo in un giorno feriale e dalle 8 alle 20 altrimenti
meglio rassegnarsi alla buona sorte. Il servizio, insomma, non è
affatto garantito in modo continuativo. Fare il corso con un incontro
al mese e tutto il necessario per poi non avere nemmeno la
possibilità di scelta è sicuramente la prima beffa, ma è
situazione piuttosto condivisa dato che l'assoluta certezza di
disponibilità è garantita solo nel 16% delle strutture italiane.
Tra queste, comunque, Merano, Silandro, San Candido e Vipiteno che
hanno anche ottenuto il bollino rosa dall'Osservatorio Nazionale
sulla Salute della Donna. Il problema del capoluogo altoatesino,
però, pare paradossalmente legato a motivi che non attengono, come
da altre parti, a questioni di bilancio. Gli anestesisti
specializzati nell'epidurale, infatti, sembra vengano in parte o
totalmente reclutati a chiamata da fuori provincia in numero non
sufficiente a coprire più turni. Perchè non disponiamo totalmente
di locali? Per l'imperituro ostacolo del patentino di bilinguismo che
chiude le porte a chi magari vorrebbe stanziarsi a Bolzano. Così,
per una mera questione linguistica si sottrae una scelta ad alcune
mamme rispetto ad altre secondo criteri del tutto casuali e, quel che
pare probabile, si paga un servizio esterno che potrebbe trasformarsi
in interno. Perlomeno le spese di spostamento sarebbero risparmiate.
Il costo dell'epidurale a richiesta, inoltre, è di 103,30 euro
secondo la tariffa provinciale: seppur piccolo è anche un guadagno
per le casse sanitarie, fatte salve le ovvie emergenze che sono
gratuite. Costringere le donne a farlo in una clinica, invece,
potrebbe arrivare a costare alla Provincia anche il rimborso di metà
prestazione: intorno ai 400 euro. La mancanza della struttura
pubblica, per estensione, costa circa 300 euro a mamma che decide di
rivolgersi alla sanità privata: altro costo aggiuntivo.
Se si pensa che nei giorni scorsi la
Provincia ha previsto dispense dal patentino per concorsi finalizzati
a posti nei vigili del fuoco o tecnici informatici forse uno strappo
per venire incontro alle donne si può anche ipotizzare. Specie
pensando che, ed è l'ultima delle beffe, in tedesco epidurale si
dice Epidural. Sarà sacrilego, ma sarebbe sufficiente far cadere una
vocale.
Alan Conti
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