Per fare il navigatore bisogna
essere capaci di guardare oltre. Oltre una curva, oltre una nuvola. Loris
Roggia lo ha sempre saputo fare perfettamente e non a caso nel rally è tra i
grandissimi campioni del panorama italiano. Il 21 giugno 2013, però, un
tremendo muretto di un trullo di Santa Maria di Leuca in Salento ha fermato la
corsa nella vita di Loris e costretto la moglie Cristina Larcher, stretta ai
figli Matteo, Christian e Alessandro, a gettare oltre l’ostacolo il cuore
assieme allo sguardo. Temprata dall’identica passione del marito, Cristina ha
sempre tenuto vivo il nome di Roggia e per il decennale ha confezionato un
libro che è, al contempo, omaggio e scoperta. Raccogliendo oltre cento racconti
di chi Loris lo aveva conosciuto e amato, incastonati tra la prefazione della
sorella Loretta Roggia e il toccante epilogo dei figlio, Cristina ha regalato
un quadro di aneddoti, scoperte e storie difficilmente sintetizzabile. Un
compendio di vita presentato ieri sera nella sala di rappresentanza del Comune
davanti a una folla talmente numerosa da aver sconsigliato l’utilizzo della
sala di via Grappoli considerata troppo piccola. Un incontro di grande successo
fortemente voluto dal Circolo Cittadino. Una presentazione che aveva registrato
uguale entusiasmo nella nativa Schiavon nel vicentino certificando un
sentimento per Roggia che ad anni di distanza travalica i chilometri.
Bolzano, dunque, conferma tutto il suo affetto
per questo figlio adottivo che ne ha reso famoso il nome nel mondo con
l’abbraccio di amici, parenti, semplici curiosi o ammiratori. ”Loris…la
semplicità dei grandi” il titolo del volume curato anche da Claudio Carusi,
Monica Bellavista e Germano Bollini dello staff di “Rallylink”. Il libro,
infatti, non è una semplice celebrazione, ma anche un percorso nella storia del
rally con le gesta di personaggi del calibro di Giovanni Del Zoppo, Massimo
Ercolani, Micky Biasion, Fabrio Frisiero e Andrea Aghini.
“Non è vero che il tempo aiuta – il pugno
nello stomaco di Cristina – perché serve solo a mangiare i ricordi allontanati
negli anni. Non volevo che i miei figli rimanessero privi di una forte memoria
di loro padre e così si è innescata la molla per questo volume. Inizialmente
ero preoccupata dall’affidare la sua riuscita alla scrittura di altri e la
lontananza dalla morte di Loris mi sembrava forse troppa. Poi è arrivato il
primo racconto di un pilota delle Canarie: vivido, vero, ho rivisto mio marito.
Ho pensato che se gli altri novantanove fossero stati anche solo un decimo
intensi ne sarebbe uscita un’opera straordinaria da regalare ai miei figli.
Così è stato”. A fare da gran cerimoniere della serata la voce storica dei
motori Ezio Zermiani. “Roggia, come Senna, era tra i pochissimi che oltre agli
straordinari risultati sportivi cercava sempre quel qualcosa in più per la
sicurezza di tutti. La sua morte, come quella di Ayrton, ha salvato sicuramente
molte vite”. Presente anche il sindaco Luigi Spagnolli che ha voluto
“ringraziare un personaggio sportivo dalla grande umanità che ha dato grande
vigore e sviluppo alla comunità cittadina degli amanti delle auto. Sono
contento e orgoglioso che Bolzano non dimentichi uomini di valore”.
Un libro che è un dono di sua madre ai suoi
figli e una chiave per guardare un poco più in là nella memoria. Oltre.
Alan Conti
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