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martedì 25 marzo 2014

Astat, bene le bilbioteche della Bassa Atesina


Il profumo delle pagine, il fascino di storie passate di mano in mano, forse arricchite dallo scorrere degli occhi di lettori precedenti. In una congiuntura economica dove si cerca di mettere le pezze a tutto, il sistema delle biblioteche regge benissimo in Bassa Atesina e Oltradige e a certificarlo sono i numeri dell’ultima approfondita ricerca realizzata dall’istituto di statistica provinciale Astat.
 Sono 280.803 i libri che formano il patrimonio totale delle 34 strutture del Comprensorio. Un bacino in grado di alimentare la bellezza di 293.433 prestiti nell’anno 2013: entrambi trend in incoraggiante crescita. Le biblioteche, insomma, assecondano sì il futuro con acquisizioni massicce e promozioni di nuovi materiali digitali ma rappresentano anche un baluardo vincente della pagina stampata. Doveva soccombere e invece si rafforza. Il computo totale, per di più, vede un incremento di 14.874 libri e un decremento di 13.402: fuor di “statistichese” significa che le collezioni si allargano, che la fame di lettura c’è.
Particolare anche la riflessione sull’articolazione dell’offerta in senso fisico. In tutto l’Alto Adige, infatti, ben il 52% dei volumi sono custoditi e messi a disposizione da biblioteche pubbliche. Un tratto che sul territorio del Comprensorio è ancora più evidente dato che si contano 30 raccolte pubbliche supportate da 4 con la funzione di centro di sistema. Entrando ancora più nel dettaglio si scoprono diverse curiosità nell’analisi per Comune. A fare la parte del leone sul territorio è certamente Appiano con 4 biblioteche, un patrimonio di 40.887 libri e la bellezza di 76.237 prestiti. Quattro raccolte le ha anche Egna che vanta più volumi, 56.842 in totale, ma meno della metà dei prestiti: 35.994. Straordinaria la fame di lettura diffusa a Terlano dove a fronte di un’offerta di 16.633 opere si registrano addirittura 35.743 storie portate a casa: praticamente ogni libro ha avuto due lettori. Un ottimo rapporto che viene mantenuto anche nella biblioteca di Caldaro con 29.400 prestiti spalmati su meno della metà dei libri a disposizione: 12.892. Particolarmente ricco, invece, il patrimonio culturale della raccolta di Salorno che presenta un catalogo con 17.881 voci sfruttato, però, appena 8.170 volte. Nel campo dei piccoli centri sotto i 5.000 volumi buono l’interesse nelle biblioteche di Anterivo (4.126 prestiti per 4.960 libri totali) e Trodena (2.976/2.114). Certificata la voglia, insomma, i margini di crescita sembrano essere proporzionali: non resta che sfruttarli.
 Alan Conti

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