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mercoledì 5 marzo 2014

Urzì chiama Renzi: "Abolire l'uninominale in Alto Adige"

L'uninominale riduce la dispersione, ma anche la partecipazione. In Alto Adige, secondo il consigliere provinciale di Alto Adige nel Cuore Alessandro Urzì, sostanzialmente l'annienta. La riforma elettorale entra prepotentemente anche nella cronaca altoatesina oltre a quella nazionale. Sotto i riflettori e oggetto di preoccupazione è l'imposizione anche in provincia dei collegi uninominali previsti dalla riforma. Una scelta che per Urzì, ma anche per molti altri leader del centrodestra come il coordinatore regionale di Forza Italia Enrico Lillo, riduce sostanzialmente a zero il coinvolgimento della comunità italiana in tutti i collegi che non siano Bolzano-Bassa Atesina. Cancellando le liste, questo il ragionamento, si consegnano a scatola chiusa i seggi parlamentari alla Svp in ossequio a una forza elettorale e linguistica pressochè schiacciante. “Questo non avviene a Bolzano – insiste Urzì – dove la minoranza tedesca può essere determinante nell'orientare l'elezione”. La recente vicenda di Francesco Palermo, per dire, ne è testimonianza abbastanza lampante. Chiara, dunque, la richiesta di Urzì che ha scritto tutte queste considerazioni in una mail indirizzata al premier Matteo Renzi con richiesta di incontro urgente. “Si deve prevedere – scrive – un unico collegio plurinominale per garantire la piena partecipazione nel rispetto delle specialità locali e del pluralismo linguistico del territorio”. Naturalmente la Stella Alpina si è guardata bene da avanzare qualsiasi emendamento in questo senso quindi la battaglia istituzionale pare piuttosto in salita con l'Italicum ormai sull'uscio delle Camere. L'obiettivo è quello di semplificare, il rischio di farlo troppo.
Alan Conti  

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