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venerdì 21 marzo 2014

In strada con i moblili a causa di uno sfratto


“Una settimana per trovare un posto alternativo dove abitare”. Un lampo nel cielo già agitato del cinquantenne Renzo Placchi è piovuto ieri mattina al civico 1 di via Pfannenstiel ai Piani. Dopo un passato difficile, infatti, Placchi aveva trovato con l’aiuto della cooperativa “Casa Haus” questa piccola abitazione, 22 metri quadri. Un canone di 650 euro, affitto da privati gestito dalla coop, con una relativa tranquillità per mettere ordine in una vita con difficoltà familiari e fisiche. Poi un problema di finanziamento tra l’Azienda Servizi Sociali Bolzano e la cooperativa crea una  difficile situazione di contrasto con la proprietà dell’immobile ai Piani e apre crepe economiche in “Casa Haus” tanto da portare alla dismissione degli alloggi e relativo sfratto. Qui la vicenda si biforca in due distinte versioni.
“Io sono disperato e arrabbiato” attacca Placchi che da ieri mattina ha disseminato la piccola strada di catene utilizzate dal nonno  per il bestiame, ma ha portato all’esterno anche il divano, alcune scarpe, uno scatolone e una piccola valigia scozzese. “Non credo sia tollerabile vedersi piombare all’improvviso il direttore dei servizi e le assistenti sociali che ti comunicano di avere appena sette giorni di tempo per trovare una nuova sistemazione. Sono su una strada senza uno straccio di soluzione e chi mi ha sempre seguito non ha saputo darmi nessun consiglio. Mi hanno lasciato solo, ma io ho sempre pagato l’affitto e non ho mai creato problemi nella zona o alla casa. Anzi, l’ho persino ristrutturata a spese mie”. Di sicuro la gente delle case vicino prova dell’affetto per quest’uomo: si fermano per una pacca sulla spalla, un augurio, un incitamento o una carezza ai suoi due cani Taro e Ascar. “Pensi che mi hanno detto di portarli al canile comunale. Ma come si fa? Io sono rimasto incatenato da un meccanismo più grande di me e ora cerco solo un monolocale in città per uscire da una situazione nera. In questi due giorni rimarrò lungo la strada per protestare: non voglio più entrare in quella casa nemmeno per dormire. Ho due figli, una dignità da difendere anche ai loro occhi”. I suoi, al pensiero, si appannano.
“ Tutti gli inquilini di quelle case sono stati avvisati il 9 gennaio che lo sfratto sarebbe arrivato” la replica del presidente della cooperativa “Casa Haus” Rocco Maurizio Moretti. “Purtroppo stiamo incontrando diverse difficoltà economiche in seguito al mancato passaggio di finanziamenti da parte di Assb e non possiamo più permetterci di rimanere in quell’immobile”. D’accordo, ma il vostro servizio è diretto a persone che contano qualche difficoltà in più. “Vero, ma da quanto mi risulta l’affitto è sempre stato pagato con l’aiuto dei servizi e una soluzione alternativa è già stata predisposta da Assb. Rispettiamo assolutamente la dignità del nostro utente e personalmente mi sono speso perché lo sfratto di stamattina non fosse esecutivo concedendo un’altra settimana di tempo. Una scelta che costa alla cooperativa altre perdite sostanziose ma fatta proprio per rispettarlo”.
La questione, insomma, è di quelle complicate e il gioco assomiglia a quelli brutti dove a perdere sono tutti. 
Alan Conti  

1 commento:

  1. È una situazione scandalosa!
    Oltretutto che razza di contratto a favore è a 650€ al mese per un monolocale?
    Benvenuti nella Bolzano degli Stronzi!
    ex bolzanina

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