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giovedì 6 maggio 2010
Jucifer, i nomadi infernali si fermano a Laives
Sono nomadi infernali. Si chiamano Amber Valentine e Edgar Livengood e insieme formano i Jucifer (connubio tra le parole “juice” che in italiano significa succo e l'intuibile Lucifer), band di peso attesa sabato per un concerto conclusivo coi fiocchi dell’Upload Südtirol Tour al Nologo di Laives. Rock, Experimental e Black Metal sono pronti a salire sul palco, trascinati da un sound che gli esperti definiscono tra “Helmet e Black Sabbath”. E’ un’anima nera, insomma, quella che con un distillato di Melvins, Alice in Chains, Pumpkins e Hole chiuderà questo cartellone che ha portato Upload in giro per la provincia altoatesina. Un viaggio tra le dissonanze, i riff potenti e i fischi dell’amplificatore di un duo che affascina anche per la propria storia personale e per le scelte di vita.
E’ dal 1993, infatti, che Amber e Edgar, originari di Athens in Georgia (Usa), hanno deciso di fare della musica la propria casa, continuando a vagare per il Sud degli Stati Uniti, di concerto in concerto, senza una dimora fissa. Il loro matrimonio maledetto tra Stoner, Grunge e Alternative vive solamente di musica e per la musica. Il primo album esce nel 1998 e si intitola “Calling alla cars on the Vegas strip”, l’ultimo è “Throned in Blood” (Relapse Records), autentica contaminazione di più estrazioni musicali. Un bus-tour perenne che rimanda quasi per gioco a quello, ben più ridotto, portato in giro per Bolzano da Upload. Se vogliamo, comunque, quella degli Jucifer è una novella di romanticismo moderno, non fosse che tutta la simbologia dei Jucifer a tutto rimanda tranne che al Dolce Stil Novo. “Ballate Metal” interviene la cantante Amber “direi che è questo il genere che ci contraddistingue, tutto il resto sono sofismi sui sottogeneri. In realtà è già una bella impresa sfondare nel Metal con una voce femminile”. Valentine è una cantante dalla personalità molto forte: decisa, sicura e dalla mente affilata. Descrive così la sua musica: “Mi piace creare delle opere ricche di cambiamenti. E’ facile che ognuno possa trovare nei nostri lavori un brano da amare e uno da odiare: fa parte del nostro modo di esprimerci. Nascono anche da questo le variazioni tra accenni di musica antica e strutture moderne”. Diverse pure le interpretazioni tra la sala di registrazione e il palco: “Non voglio che l’uno sia una stretta replica dell’altro. In concerto, quindi, pretendo una carica live potente, niente ballate al pianoforte per intenderci, ma sull’album possono trovare spazio esperienze di tipo diverso. Voglio sfruttare tutte le piattaforme, senza rendere tutto uguale a sé stesso>>. Il pubblico del Nologo è avvertito. I pettegoli delle rete, inoltre, dicono che Amber abbia rinunciato a posare per Playboy: "Vero – sorride – ma non ci vedo nulla di strano. Strana è la voglia di alcune persone di conformarsi a tutto, non di certo io che, tutto sommato, seguo anche una logica precisa".
Alan Conti
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