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mercoledì 26 maggio 2010

Pascoli, inaugurazione senza studenti e genitori. Ordine della Preside


Alto Adige — 22 maggio 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. S’inaugura la scuola e gli studenti vengono invitati a restare a casa insieme ai genitori. E’ successo ieri al nuovo “Pascoli”, dove è andato in scena il vernissage ufficiale della struttura senza, però, i legittimi “inquilini”: i ragazzi. Ammessi alla cerimonia, infatti, solo i rappresentanti di classe del triennio, bandito il biennio e lezioni sospese. Ordine della preside Laura Canal, che si è premurata di raccomandare ai professori un vestito elegante, possibilmente scuro, e ai pochi ragazzi presenti di non arrivare coi jeans a vita bassa. Polemiche e proteste al Pascoli. Inaugurazione (la seconda in quattro mesi) in pompa magna. Con il presidente della Provincia Luis Durnwalder, gli assessori Cristian Tommasini e Roberto Bizzo, e i vertici della scuola altoatesina di lingua italiana, nella grottesca situazione di rivolgersi, nei discorsi ufficiali, in particolar modo agli studenti che, tuttavia, si trovavano ben lontani dalla loro scuola. Una scelta avvallata dal Consiglio d’Istituto e difesa dalla dirigente Laura Canal in nome dell’insufficienza di spazio e posti a disposizione. Numeri alla mano, infatti, gli invitati di ieri erano trecento e gli studenti toccano quota seicento: impossibile rinunciare a qualche tecnico, funzionario o politico pur di aprire qualche spiraglio a chi porta i libri tutti i giorni. A sollevare la questione sono proprio gli studenti rimasti fuori: «La dirigente ci ha specificatamente vietato di partecipare alla cerimonia, ammettendo solo i rappresentanti di classe del triennio. Nulla da fare per il biennio. Chiaro che siamo molto amareggiati perché quella è soprattutto casa nostra e noi siamo dovuti rimanere a casa. Il personale docente, invece, è stato ammesso tutto». Perché il messaggio fosse chiaro è stato pure ripetuto nei giorni scorsi. «All’interfono, quotidianamente, eravamo invitati a non presentarci». Severo nella critica Alessandro Bertoldi, studente del “Pascoli” e presidente di “Alternativa Studentesca”: «Ancora una volta nel mondo della scuola noi veniamo dopo i politici, i funzionari, i dirigenti e gli insegnanti. E’ ovvio come non si volesse tra i piedi i ragazzi più piccoli per paura di fare brutta figura. Gli stessi professori, oltretutto, sono stati invitati caldamente a presentarsi solo se vestiti di nero. Di fronte ai mugugni e a chi, giustamente, rivendicava la capacità di sapersi vestire autonomamente per una cerimonia, il diktat del vertice è diventato l’obbligo di abito elegante. Il tutto con le lezioni sospese per un’inaugurazione che, oltretutto, era già stata fatta». Che la cerimonia non fosse poi così necessaria l’ha lasciato intendere anche il presidente Durnwalder, chiamato per la seconda volta in pochi mesi in via Deledda: «In alcune circostanze - ha detto ironicamente - vale la pena di trovare il tempo per festeggiare. Se è il caso pure due volte in pochissimo tempo...». Scocciata e piccata la replica della preside Canal a chi la accusa di aver lasciato a casa i legittimi padroni di casa: gli studenti. «Prima di tutto - sottoliena - non è stata una scelta personale, ma del Consiglio d’Istituto, poi non c’era modo di permettere a tutti di partecipare perché non avremmo saputo dove metterli». Fatto sta, però, che gli insegnanti c’erano tutti: «Mi hanno chiesto di poter partecipare in blocco e questo, evidentemente, non permetteva nemmeno il regolare svolgimento delle lezioni. I ragazzi, a questo punto, sono stati lasciati a casa». Ammessi solo i rappresentanti del triennio, fuori il biennio forse troppo indisciplinato. «Non è questo il motivo. Con i posti contingentati abbiamo semplicemente privilegiato i ragazzi più grandi e quelli coinvolti nelle manifestazioni. C’è anche, comunque, chi ha potuto partecipare a livello personale». Insegnanti sono stati invitati a vestirsi di scuro. I rappresentanti di classe a ecviatre vite absse e vestiti eccentrici. Paura di abiti un po’ troppo “estivi”? «E’ stata un’indicazione per dare un’immagine elegante. Non vedo che importanza possa avere questo aspetto. Ricordo, comunque, che la scuola ha una sua autonomia e non è tenuta a dare spiegazioni di alcun tipo». - Alan Conti

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