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venerdì 7 maggio 2010
Upad, dodicimila iscritti. Il fondatore Gambara: "Cresce la voglia di cultura"
Una decina di insegnanti nel 1959 guardavano gli impiegati postali sborsare tutto il loro stipendio, pari a 600 lire, per finanziarsi gli studi da geometri e pensavano di trovarsi di fronte a un’ingiustizia sociale. Gaetano Gambara, tra loro, decide di prendere in mano la situazione e propone un corso doposcuola estivo e gratuito negli spazi della nuova chiesa di Regina Pacis. “Ci aspettavamo – ci racconta oggi – un’affluenza di 30 persone a essere ottimisti. Bene, ne arrivarono 300: fu davvero arduo gestire la situazione, ma fu l’inizio della lunga storia dell’Upad”. Sette anni dopo, il primo settembre 1966 Gambara fonda quello che oggi è un autentico colosso della cultura alternativa per gli altoatesini: l’Upad. Una costellazione che oggi conta 300 collaboratori, una sede imponente in via Firenze di 2.300 metri cubi su due piani, 23 sedi periferiche, frequentazioni altissime e corsi indirizzati verso ogni campo del sapere: dall’approccio psicologico con suocere e nuore alla fisica applicata.
Quarantaquattro lunghi anni di storia che corrono paralleli alle vicende sociali di questa terra e che vale la pena di raccontare. Nel 1966, infatti, l’Upad conta già 200 iscritti: “Fu subito un boom importante – ricorda Gambara – ma le condizioni sociali per la cultura allora erano molto differenti. Non era facile avvicinarsi al sapere come oggi e le poche opportunità erano molto care. La nostra iniziativa rappresentava un momento di rottura”. E’ nel 1982, però, che l’Upad trova la vera chiave del successo: l’Università per anziani. “Un’idea completamente nuova e in molti mi davano del matto. In realtà sapevo che alcune donne, rimaste sempre in casa negli anni della guerra, avevano sete di cultura e non c’era la tv a bombardarle. Così al primo anno contammo 12 iscritti, quello dopo 50 e il terzo 200”.
Nel 1983, intanto, viene inaugurata la prima sede periferica a Bressanone, segno del successo e della capillarità di un fenomeno che oggi di sedi esterne ne conta 23. Una mossa importante pure per il percorso della convivenza: “Tedeschi e italiani non erano facili da avvicinare in quegli anni, ma in questo modo creavamo opportunità d'incontro. Tra un corso e l’altro era facile stringere amicizia e approfondire i rapporti. Attualmente, il 18% dei frequentatori delle sedi periferiche è di madrelingua tedesca: un ottimo risultato. Negli anni’80, però, non tutti si riempivano la bocca della parola “convivenza” come oggi”. Una struttura che cominciava a diventare grande e che necessitava di migliore coordinazione. “Nel 1988 arrivò il primo scorporo e nacque il Centro Studio Palladio. Poi vennero anche Mua, Ascolto Giovani, Upad Tempo Libero, e, infine, Altoatesini nel Mondo. Tutte strutture indipendenti amministrativamente, ma che vengono coordinate dall’organo centrale dell’Upad, da poco trasformato in Fondazione”. Il tutto nella piccola sede di vicolo Wolkenstein appoggiandosi, di volta in volta, sugli spazi offerti da Regina Pacis o Cristo Re. “Nel 1995, finalmente, l’inaugurazione del primo lotto di via Firenze su 1.200 mq, con un sostanziale contributo dell’amministrazione provinciale che coprì l’88% dei costi. Oggi ci siamo ulteriormente ampliati e contiamo su un patrimonio immobiliare stimato sui 6 milioni di euro”.
Si arriva, così, all’attività moderna, snocciolata in numeri. “Abbiamo una media di 600 ingressi giornalieri a Bolzano, con punte di 780 presenze. Gli iscritti sono 12.000 e una percentuale di copertura delle aule pari al 95% nell’orario serale. In tutto il 2009 abbiamo avuto 138.876 presenze di cui 93.414 a Bolzano e 45.462 nelle sedi periferiche”. Buone basi per gettare uno sguardo sul futuro. “In rampa di lancio – continua Gambara – abbiamo tre nuovi sedi a Meltina, Lana e Postal, poi continueremo a sviluppare progetti rivolti ai giovani come il telegiornale on-line Webz e agli anziani con Telesenior. Mi piacerebbe, comunque, continuare a coprire tutti i settori del sapere: dalla danza del ventre alle materie più sofisticate”. C’è un cruccio, però, che non da pace a Gambara ed è racchiuso in un numero: solo il 18% dei frequentatori sono uomini. “La donna, anche se in pensione, ha il cervello più agile e ci tiene a mantenerlo in movimento. L’uomo, invece, tende a sedersi e frequentare più le osterie dei libri. E’sbagliato: sto creando iniziative come il “mercoledì al club Upad” volte proprio a tenere fresca la testa degli anziani e avvicinare anche loro alla cultura. C’è poco da fare: il cervello va sempre mantenuto in movimento”. Il movimento del suo, negli anni, ha contagiato migliaia di bolzanini.
INFOGRAFICA:
Fondatore e attuale responsabile: Avvocato Gaetano Gambara
Fondazione: 1 settembre 1966 nella sede di vicolo Wolkenstein
Iscritti primo corso doposcuola di Gambara a Regina Pacis nel 1959: 300
Iscritti al primo corso Upad nel 1966: 200
Iscritti nel 1982 alla prima Università per anziani: 13
Iscritti nel 1983 alla seconda Università per anziani: 50
Iscritti nel 1984 alla terza Università per anziani: 200
Iscritti oggi all’Upad: 12.00
Prima sede periferica: 1983 a Bressanone
Anni di attività: 44
Sede attuale: Inaugurata nel 1995 conta 2.300 metri cubi su 2 piani, 12 aule, 5 palestre, 1 aula magna, 1 aula informatica e 1 cucina.
Collaboratori attuali: circa 300
Percentuale occupazione aule: 65% la mattina, 95% la sera
Percentuale iscritti per genere: 82% donne, 18% uomini
Frequenze: Nelle sede centrale 600 ingressi ogni giorno con punte di 780 presenze quotidiane
Sedi periferiche: 23
Percentuale frequentatori madrelingua tedesca nelle sedi periferiche: 18%
Presenze sede di Bolzano nel 2009: 93.414
Presenze totali sede periferiche 2009: 45.462
Presenze complessive 2009: 138.876
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