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lunedì 10 maggio 2010

Muflone rosa, aria di Gargano


Alto Adige — 08 maggio 2010 pagina 35 sezione: AGENDA

BOLZANO. Il Muflone affonda gli zoccoli nel tacco d’Italia. In via della Roggia, a Bolzano, campeggia l’insegna di uno dei bar storici della città: il Muflone Rosa. Nome di vecchia data, ma la nuova gestione, di origine pugliese, ha rovesciato come un calzino il locale e gli ha dato nuovo impulso, basandosi sulle bontà gastronomiche della bella terra del Gargano. «Siamo originari di Vieste, in provincia di Foggia» - spiega il titolare Luciano Tatalo mentre spadella delle cime di rapa dall’incantevole profumo - e puntare sulle nostre specialità regionali, in una città aperta come Bolzano, mi è sembrata la strada migliore per continuare il successo di questo bar molto conosciuto». Benissimo il solito caffè, ma il vero punto di forza è un rosario di richiami per lo stomaco e il palato: «Cene di pesce, la classica pasta alle cime di rapa, focacce, pizze rustiche, tutto annaffiato da vini come il Negramaro o il Primitivo di Manduria. I bolzanini amano molto questo tipo di offerta e rispondono bene al mercato. Di turisti, invece, ne vediamo di meno». Qui si nasconde il vero cruccio di Luciano: «Ci hanno fatto levare il cartello su via Museo con le indicazioni per il locale e da quel giorno l’accesso di turisti è crollato». Curiosa, invece, la storia personale che ha condotto Tatalo nella conca altoatesina: «Mia moglie è originaria della Germania, io pugliese. Quale terra migliore di questa per noi che il bilinguismo lo viviamo in casa?». Davanti al forno delle pizze, intanto, troviamo il fratello Francesco che ci presenta le sue “creature”. «Sono rustiche, nel senso che vengono cotte senza mozzarella. La pasta, invece, la prepariamo, logicamente, con l’olio pugliese. Le abbiamo classiche con i pomodori freschi, ma anche condite con le patate: bilinguismo culinario». Poco più in là sorride la barista Samanta Fontana: «È questa l’atmosfera che piace ai clienti: soprattutto bolzanini che abitano o lavorano qui intorno. Via della Roggia non è certo una strada di transito turistico e in Centro la concorrenza è molto vasta. Noi, però, non possiamo lamentarci». Samanta non s’iscrive, infatti, al nutrito partito dei baristi contro le licenze libere. «Vogliono improvvisarsi tutti professionisti? Benissimo, ma se non sanno lavorare nel giro di poco tempo sono destinati a chiudere». Confermano, davanti al bancone, i clienti Vittorio Paganella e Luciano Knopp. «Sono anni che per me il caffè della mattina è solo quello del Muflone Rosa. Venivo con la vecchia gestione e torno oggi: l’atmosfera è rimasta la migliore del Centro». «Dopo una lunga serie di allenamenti di arti marziali stile samurai non c’è posto migliore dove sorseggiare un buon vino» gli fa eco Knopp. «Per chi ama i rossi corposi, infatti, non esiste nulla di meglio dei vini pugliesi e qui siamo all’ambasciata garganica di Bolzano». © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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