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venerdì 28 maggio 2010

Mignone: "Sassi pericolosi"


Alto Adige — 27 maggio 2010 pagina 20 sezione: CRONACA

BOLZANO. «Si sieda qui che di cose da fare in questo parco ce n’è una lista»: ci accolgono così le mamme che quotidianamente affollano il parco Mignone, a Oltrisarco, con i loro bambini. Un’area verde da sempre tra le più chiacchierate della città e i motivi sono tanti. «Ci rivolgiamo alla nuova giunta: molto presente in questa zona durante la campagna elettorale e oggi praticamente irraggiungibile», la premessa combattiva delle interpellate. Sylvia Gall, Margit Ebner e Yvonne Parlanti aprono le danze: «Sono anni che chiediamo due panchine e un tavolo di legno e mai che li abbiano portati. C’è stata pure una raccolta di un centinaio di firme indirizzate all’amministrazione, ma niente. La giustificazione ufficiale è il rischio di furto pressochè immediato. Non solo, va migliorato l’aspetto dei controlli e della sicurezza perché qui di notte gli schiamazzi sono continui, i ragazzini vengono a ubriacarsi e poi orinano sulle nostre macchine». Il parco, però, dovrebbe essere chiuso nelle ore serali? «Lo è, ma è troppo semplice scavalcare. Lo fanno addirittura i padroni con i cani di taglia grossa». Cosa fare, allora, per salvare il Mignone notturno? «Perché non organizzare qui il cinema sotto le stelle? O la festa dei bambini, senza dover poggiare sempre sull’encomiabile lavoro della Casagioco del Vke? Nel quartiere, infine, mancano offerte ricreative per i giovani». Altro tasto dolente, sottolineato da tutti, riguarda i grandi sassi posizionati davanti alla sabbiera per i più piccoli. «Un pericolo incredibile - racconta Laura Manea e Simonetta Rizzi - perché i bambini non si rendono conto, perdono l’equilibrio e ci finiscono contro». La questione pulizia è un altro argomento caldo. «Una volta, bisogna essere sinceri, era molto peggio - le parole di Marianna Manea e Sara Isetta - con tutte le siringhe che trovavamo nell’erba. Oggi capita ancora, anche se raramente, tuttavia sono aumentati gli escrementi dei cani che, pur avendo il loro recinto dedicato, vengono portati nel prato da padroni maleducati. Il parco, però, nel complesso è molto bello e andrebbe sfruttato al meglio per far vivere il quartiere con iniziative in più». Un papà ci avvicina e riporta l’attenzione sul tema dei “massi pericolosi”: «O si decidono a fare qualcosa o saremo costretti a spostarli con la forza». Che la questione preoccupi, e non poco, lo conferma un gruppo di mamme poco distante. «Davvero troppo pericolosi» dice Irene Negri, «da eliminare» le fa eco Alessandra Previato, «possibile che nessuno si sia ancora degnato di rimuoverli?» chiudono Barbara Malfatti e Sara Arnese. Tutte insieme, poi, sottolineano un altro aspetto controverso: i lavori dietro all’edificio della posta di via Aslago, con tanto di giochi montati, recintati e lasciati alle intemperie. «Che senso ha un cantiere che è qui da più di un anno e dovrebbe ampliare il Mignone? Hanno già costruito parte dei giochi mesi fa, pur essendo la zona ancora inaccessibile. Una mossa perfetta per deteriorarli ancor prima che qualsiasi bambino possa utilizzarli». In realtà, però, qualcuno è già riuscito a testarli. «Già, perché la rete di protezione è effimera e puntualmente viene tagliata per accedere nella zona». Gli adolescenti tornano, infine, d’attualità: «Magari non lo fanno con cattiveria, ma a volte sfrecciano con le bici dalla discesa di via San Vigilio a velocità impressionanti. Se ogni tanto qualcuno passasse a controllare farebbe bene». Se le mamme piangono, le nonne non ridono, come conferma la signora Annamaria, seduta alla panchina con il marito Dino. «Il viottolo di accesso a questo parco sarebbe da riasfaltare, così è troppo pericoloso e s’inciampa facilmente. La piccionaia posta a metà percorso, poi, è un ricettacolo di parassiti, guano e malattie che bisognerebbe limitare». Finita la campagna elettorale per fare bella figura basterebbe passeggiare al Mignone con un bloc-notes. © RIPRODUZIONE RISERVATA - Alan Conti

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