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lunedì 10 maggio 2010

Al piano interrato la camera oscura del "Tina Modotti"


Alto Adige — 08 maggio 2010 pagina 35 sezione: AGENDA

BOLZANO. Un cuore che batte in camera oscura. Il Circolo Tina Modotti da 25 anni rappresenta il centro degli appassionati bolzanini di fotografia artistica, incastonato dal 2003 in via della Roggia, al piano interrato rispetto al bar Muflone Rosa. Un connubio, quello con il bar, che da sempre è stato proficuo, con una lunga serie di mostre fotografiche esposte nella sala dell’enoteca, per una media di otto esposizioni annuali. Il tutto accompagnato da un regolare corso di fotografia e svariate serate a tema. Un attivismo che ha permesso al Circolo Modotti di mantenere proficui contatti con le più importanti agenzie fotografiche mondiali come Grazia Neri, Photo Agency o Magnum, così come con diverse associazioni culturali, in particolare dell’area sudamericana. Non si perde di vista, comunque, il mondo altoatesino attraverso stretti rapporti di collaborazione con la Libera Università di Bolzano, il Filmclub e la scuola di cinema Zelig. Recente, per esempio, un progetto curato, in otto serate, dalla direttrice del Museion Letizia Ragaglia. L’ultima installazione, presente in questi giorni all’interno del Muflone Rosa, propone delle immagini d’acqua catturate a Vancouver, città canadese sede degli ultimi giochi olimpici invernali. Il filo sottile che unisce l’enoteca al Circolo, però, a breve si spezzerà fisicamente, pur continuando nella filosofia gestionale del Muflone Rosa. «Il “Modotti” - spiega Samanta Fontana dal bancone dell’enoteca - sta cercando una sede più appropriata e grande. Noi, però, intendiamo portare avanti un filone culturale ormai caratteristico di questo locale, quindi ospiteremo volentieri artisti cittadini che abbiano il desiderio di esporre i loro scatti. L’unica condizione è avere voglia di mostrare qualcosa di bello». Il fulcro del piccolo Circolo, comunque, rimane la camera oscura: una piccola stanza professionale, incastonata nel magazzino del bar. Tra casse di acqua e cartoni di pizza troviamo la piccola porta della stanza, dove gli appassionati possono venire a sviluppare le proprie fotografie come in un autentico studio. Anche qui il cordone ombelicale tra il locale e il Circolo artistico è evidente, quasi simbolico. Un connubio che affascina i clienti del bar: «La possibilità di trovarsi periodicamente al cospetto di nuove installazioni e interessanti esposizioni - afferma Vittorio Paganella - è sicuramente piacevole e stimolante. Pur non essendo socio del Circolo mi piace, talvolta, soffermarmi a guardare le fotografie appese o sfogliare i cataloghi proposti. Un bel modo originale per accompagnare il caffè». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

10 commenti:

  1. Articolo di evidente fattura pubblicitaria:la realtà dei rapporti tra il Tina Modotti e i gestori nuovi del bar Muflone Rosa è tutt'altro che idilliaca.Basti dire che da vari mesi il Circolo in questione è stato praticamente 'sloggiato'con inadempienze contrattuali da parte dei nuovi gestori.
    E' il solito metodo:farsi belli con penne altrui,non raccontando i fatti reali.Come sarebbe bello che chi scrive articoli di giornale(non di pubblicità),si documentasse prima,sentendo non solo le campane a festa!

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  2. Le scrivo dalla spiaggia dell'isola delle Maldive che mi sono comprato grazie alla mia prestazione pubblicitaria. Le rammento che nessuno del Circolo era presente, nessuno rispondeva agli estremi di riferimento presenti sul sito e nessuno ha pensato di lasciare un contatto nella sede. Quindi, ne deriva che ho dovuto fare affidamento solo su quanto raccontatomi dai dipendenti e gestori del "Muflone Rosa", peraltro incensato nell'ambito della cooperazione sul vostro stesso sito (altra fonte per l'articolo). Mi infastidisce venga messa in discussione la professionalità quando si cerca di promuovere un bel Circolo che, a mio modesto parere, incide davvero pochissimo nella vita culturale della città. Se questo è il modo con cui vengono ripagati certi tentativi, posso anche comprendere l'ostracismo di taluni.
    Con la stima che ho per tutti i lettori,
    Alan Conti

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  3. Egregio signor Conti, la sua professionalità non è stata allertata dal fatto che il filo che unisce l’enoteca al Circolo Modotti sia così sottile che al Muflone Rosa non siano riusciti a fornirle un contatto con il circolo?

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  4. e a quanto pare il Circolo Modotti sta' svolgendo la sua solita attivita' espositiva in altre sedi compresa la mostra collettiva che e' in corso presso il Nadamas

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  5. la sua professionalita' non e' in discussione dal mio punto di vista ne' tantomeno l'intenzione ..mi lascia perplesso il giudizio di merito sull'attivita' del Circolo ..Eugine Richards, Castro Prieto, Tina Modotti, Mario Giacomelli, Jane Evelin Atwood, Giovanni Marrozzini, Beniamino Terraneo per citarne alcuni, probabilmente non sono "all'altezza" di una piazza cosi' famosa a livello internazionale come quella cittadina ..

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  6. Che cos'è la professionalità?
    Non parliamo di cose difficili:resta il fatto che quando si vuole parlare e dare giudizi su fatti e persone,si dovrebbe avere la 'professionalità' di cercare documentazione.Siamo in venti soci,i gestori del Muflone hanno numeri di telefono mio e di altri,tutti i giorni c'è qualche socio che 'capita' al bar o in camera oscura...
    Non Le viene in mente che proprio il 'non poter trovare nessuno'non sia così normale e scontato?
    In ogni caso il Circolo,nonostante gli 'ostracismi di taluno' cerca di sopravvivere e di fare quanto può(anche se incide davvero pochissimo)per la vita culturale di questa città.
    Unicuique suum.

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  7. @Anonimo1: a posteriori poteva essere un segnale, ma generalmente non è così inusuale che le persone non diano contatti esterni ai giornalisti. Serpeggia timore. Capita, comunque, anche in altri Circoli. Non ho capito di cosa avrei dovuto allertarmi? Delle beghe condominiali assolutamente irrilevanti da un punto di vista della notizia? Se ritenete così opportuno pubblicare sul giornale mandatemi pure una mail con le vostre ragioni e ci scrivo un articolo a parte...conti.alan@yahoo.it In quel contesto, mi si permetta, c'entravano come i cavoli a merenda. Certo, siccome ricevo lezioni di professionalitàad ogni commento sospinto probabilmente è una mia riflessione errata..
    @Anonimo2:Grazie della comunicazione. Qualcosa non funziona, però, nella catena comunicativa se in anni di lavoro, con centinaia di segnalazioni di eventi culturali questa è la prima volta che sento citare il Modotti. Sarà una mia mancanza personale, ma è anche un'opinione squisitamente personale la vostra scarsa incidenza. Non è un valore assoluto e non lo scriverei sul giornale, ma, evidentemente, non è nemmeno possibile esprimere un giudizio soggettivo. Capisco sempre più chi nutre perplessità...
    @Andrea: ho risposto sopra citando le motivazioni del mio, e sottolineo unicamente mio, giudizio sul Circolo.
    @Angelo: la professionalità suggerisce di tentare di trovare le fonti, in alternativa sfruttare quelle che si hanno. La ringrazio per le sue lezioni, ma non capisco perchè lei può salire in cattedra e io non posso obiettare che un Circolo gestito senza farsi mai sentire, con l'impossibilità di trovare qualcuno, con le stanze vuote e le porte aperte è, a mio giudzio, un Circolo che ha molto da imparare da associazioni simili. Logicamente, però, io devo ascoltare (e ne faccio comunque tesoro) accuse di scarsa professionalità, ma non sono tenuto a dire la mia...Come si chiama, ah sì, vivace scambio culturale...
    Alan

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  8. ciao Alan ..non penso si tratti di una mancanza da parte nostra il fatto che tu senta parlare per la prima! volta del Circolo Tina Modotti ..e neanche tua, IMHO ..probabilmente hai seguito altre attività culturali a Bolzano e probabilmente noi abbiamo scarsa considerazione presso la stampa locale di riferimento ..almeno fino ad oggi ..è capitato spesso che segnalassimo alla redazione cultura dell'AA eventi, mostre, attività importanti, di artisti a livello mondiale (es. Eugene Richards o J.E. Atwood) ai quali veniva dato poco o nessuno spazio, mentre sono state messe in risalto iniziative meno importanti ..quindi anche noi abbiamo avuto le nostre belle difficoltà a rapportarci con interlocutori in grao di valutare queste iniziative e dargli il giusto spazio ..resta il fatto che chi di fotografia ne sà conosce benissimo l'attività del Circolo Fotografico Tina Modotti che svolge la sua attività dal 1986 (curriculum sul sito del Circolo) ..senza nessuna polemica su un redazionale che sò che NON era a pagamento :-)

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  9. Egr. Sig.Conti, sono un socio del Circolo in questione e, dopo tutte le polemiche, ho letto gli articoli e sinceramente non mi sento rappresentato dall'"Anonimo".
    Il Circolo esiste da oltre 20 anni e sono, oggi, uno fra i più vecchi iscritti.
    Nel Suo articolo non ho visto nulla di strano, nè di offensivo, nè mancanze così gravi.
    Evidentemente alcuni problemi fra il Circolo (e ancor di più alcuni soci particolarmente attaccati al nostro gruppo e molto sensibili)e i gestori del locale non hanno aiutato ad apprezzare l'accostamento fra il locale e la nostra attività.
    Ci si può voler bene ma poi anche le storie migliori finiscono e evidentemente ad alcuni fa più male che ad altri.
    Personalmente, se fossi stato un dipendente, non avrei detto cose che non conosco (sicuramente l'ha fatto in buona fede) e, sempre personalmente, mi avrebbe fatto piacere che nell'articolo si fosse chiarito che l'attuale mostra non è stata da noi organizzata.
    Chi vuole rileggere gli articoli con più calma potrà notarre che nel primo articolo nessuno parla del circolo ma solo dell'attività tipica del locale (che io peraltro continuo a frequentare) mentre nel secondo si parla del circolo e lì, sfortunatamente, ci sarebbe stata più precisione se ci si fosse riusciti a parlare perchè i dati del sito non sono aggoirnati.
    Comunque io non mi sono sentito nè offeso nè mi sembra che l'attività del Circolo sia stata sminuita.
    Mi dispiace che nessuno dei due titolari o la dipendente non Le abbiano dato un nostro recapito altrimenti avremmo anche evitato che una iniziativa con la Dott.ssa Ragaglia, fatta alcuni anni or sono, apparisse come terminata da poco.
    Comunque si tratta, almeno per quello che mi riguarda, di polemiche...."da bar".
    Spero che Lei si possa essere interessato di noi e possa scrivere positivamente alla nostra prima manifestazione alla quale ci ricorderemo di invitarLa.
    Cordiali saluti
    Claudio Zanellato

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  10. Signor Zanellato, la ringrazio per il suo commento. Come già detto ad altri soci per me il capitolo è chiusissimo e non esisterà mai nessuna preclusione al Modotti in caso di pezzi o iniziative. Sono abbastanza vicinato a questo tipo di critiche, fanno ampiamente parte del nostro lavoro.
    Grazie comunque per il messaggio.
    Buona fortuna per il vostro lavoro,
    Alan

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