A concentrarsi sui soldi che si
immettono nel serbatoio della politica talvolta si finisce per
perdere di vista altri rivoli. E' il caso dei commissari per l'esame
di bilinguismo le cui indennità sono state oggetto di un preciso
regolamento in giunta provinciale. Ebbene le cifre, che paiono quasi
una minuzia contabile, sono davvero di tutto rispetto e recitano la
bellezza di 145 euro per ogni giorni di servizio più 8 euro per ogni
esame svolto della carriera A e B, 7 per la C e 6 per la D. Non è
finita perchè poi ci sono le indennità forfeitarie legate alla
trasferta per ogni giorno di lavoro e recitano 2 euro per Bolzano, 5
per la Bassa Atesina, 6 per Merano e Val d'Adige, 12 per Pusteria e
Venosta, 18 sempre per Pusteria e Venosta ma oltre Brunico e
Silandro. Per capire bene le proporzioni è bene fare due calcoli:
per un commissario in arrivo da oltre Brunico chiamato e valutare una
media di una una decina di esami della carriera, per esempio, di
livello B la cifra totale elargita al giorno è di 243 euro.
Considerando che esami se ne tengono sostanzialmente cinque giorni su
sette si arriva a un totale di circa venti giorni al mese ovvero una
spesa di 4.860 euro per commissario. Ora, tutti d'accordo nel
considerare la delicatezza del documento, ma siamo davvero sicuri che
correggere una prova banale per un docente e ascoltare, bene che
vada, la presentazione di un candidato e la descrizione di una
fotografia valga davvero 5.000 euro di busta paga a ogni singolo
commissario (anche se alternato tra più incaricati)? I soldi
pubblici non sono solo quelli che finiscono nelle tasche della
politica.
Alan Conti
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