Dal furto alla cassa automatica alla vera e propria rapina con tanto di casco e apertura della cassaforte. Da un bottino di 500 euro a uno di 23.000. È una indiscutibile escalation criminale quella che i Carabinieri del Nucleo Operativo di Merano hanno stoppato questa mattina alle tre con l'arresto del ventenne Edison Lica, del diciannovenne Vilson Vata e del ventinovenne Farid El Alami, i primi due di nazionalità albanese e il terzo marocchina. La partenza dell'excursus è fissata al 4 luglio con il furto di 500 euro presso la cassa automatica del parcheggio di Lagundo nei pressi della birreria Forst. Un vero e proprio blitz ripreso dalle camere di videosorveglianza. Impressa nelle immagini è anche la rapina portata a termine il 7 agosto in una sala giochi del Centro di Merano quando il basista distrae una commessa lasciando campo aperto a un complice che, casco in testa, si reca dritto nella zona della cassaforte aprendola e prelevandone 23.000 euro. Durante la fuga, vistosi scoperto, scansa energicamente l'operatrice. Il 15 settembre, inoltre, un'altra sala giochi cittadina è il teatro di una truffa portata a termine con la compiacenza di una dipendente dell'esercizio. Dopo aver vinto a un terminal, infatti, i malviventi incassavano la cifra di 600 euro senza che la complice annullasse digitalmente il ticket permettendone un nuovo incasso con la fotocopia dello stesso tagliando. Tutte operazioni in cui poco era lasciato al caso: le fughe, per esempio, erano organizzate nei dettagli. La banda, infatti, scappava a bordo di un taxi guidato da El Alami che permetteva così un allontanamento sicuro. In altri casi scappavano a bordo di uno scooter rubato in precedenza. Utile alla causa anche il furto di alcuni arnesi utili allo scasso come cacciaviti o piedi di porco al negozio Obi di Sinigo. Oltre agli episodi eclatanti, infatti, erano tutti dediti a scorribande periodiche con risse, alterchi e simili. Ad aiutare le indagini, per esempio, è stata la segnalazione di una signora anziana che ha descritto ai Carabinieri la possibile identità dei criminali lamentando un tentativo di intrusione nella sua abitazione per sistemare alcuni conti con il figlio, probabilmente in modo violento. Oltre ai tre arrestati per ordinanza del Gip Silvia Monaco sotto le direttive del Pm Luisa Mosna ci sono altri elementi deferiti a piede libero. I capi di accusa degli arrestati vanno dal furto aggravato alla rapina passando per truffa aggravata, minacce e danneggiamento aggravato.
Alan Conti
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