Fioccano i commenti e le riflessioni alla vecchia-nuova alleanza Pd-Svp. Alessandro Urzì non nasconde tutta la sua delusione per un cambio di marcia che non c'è stato "nel nome di una nuova spartizione di interessi e freddo calcolo. Stupisce l'immediata determinazione della Stella Alpina nel ribadire il no alla scuola plurilingue dato che è sempre stato un diktat dell'assessore Christian Tommasini. Il timore è che ci si accontenti delle posizioni, con Roberto Bizzo alla presidenza del consiglio, in cambio di una lealtà incondizionata". Critico è anche il giudizio del consigliere comunale Guido Margheri e di Sel: "La montagna di proclami ha partorito un governicchio capace solo di puntellare un'amministrazione che ha già mostrato tutti i suoi limiti nell'ultimi quinquennio. Non si riceve nessuna risposta alla richiesta di rinnovamento". Ora spazio alle trattative: si attende il Pd alla prova della concretezza su punti come scuola e Bolzano capoluogo sventolati sul pennone della campagna elettorale. Adesso le parole non volano più.
Alan Conti
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