La luce fa soffrire gli alberi.
L'orientamento di storica attenzione forestale espresso dal sindaco
Luigi Spagnolli oggi sulle pagine dell'Alto Adige ha acceso veloce la
miccia del sarcasmo da parte di chi, ciclicamente, incalza
l'amministrazione sul piano sicurezza. Lapidario, per esempio, il
consigliere di Circoscrizione di Unitalia a Don Bosco Marco Caruso
che invita, in caso di furto o aggressione, a ringraziare il primo
cittadino. Sui social network, però, si scatena il sarcasmo di chi
invita Spagnolli a girare di più alla sera con l'auspicio delle
telecamere che torna ciclicamente. Stefano Angeli, per esempio,
chiede più precisione nel definire gli strumenti alternativi alle
telecamere nuovamente rifiutate o alla semplice illuminazione. Non va
per il sottile nemmeno il responsabile del comitato sicurezza dei
cittadini che con il sindaco un colloquio fitto nelle scorse
settimane l'ha avuto: “E' evidentemente sotto ricatto da parte
degli alleati di giunta, ovvero comunisti e Verdi. Prendiamo nota e
invitiamo i bolzanini che invece auspicano misure più efficaci a
regolarsi di conseguenza alla prossima tornata elettorale”. Intanto
con una veloce ricerca si scopre che effettivamente esistono studi
approfonditi dell'Università di Padova che spiega come
l'inquinamento luminoso possa alterare i processi fotosintetici e
causare un distaccamento ritardato delle foglie mettendo a rischio,
nei casi più gravi, la vita della pianta. Durante l'autunno in
alcune città si notano piante più verdi in prossimità dei
lampioni. Attenzione, però, che la soluzione non è solo spegnere
l'interruttore perchè basta cautelarsi sulla direzione della luce e
lo stesso sito riporta soluzioni capaci di non disperdere
l'inquinamento verso l'alto senza arrecare danni particolari. Il web,
così come per le telecamere, fornisce rapidamente soluzioni anche a
basso costo: più che forza della natura, forse, stavolta è
questione di forza di volontà.
Nessun commento:
Posta un commento