Rossi come il fuoco, neri come il carbone sono tornati ieri notte nei vari centri altoatesini i krampus, i diavoli della leggenda di San Nicoló. Una tradizione centenaria più di matrice tedesca che non italiana che, tuttavia, affascina e intimorisce rendendo la conquista dell'ambito sacchetino affare assai serio. Una delle sfilate storiche è sicuramente quella di Vipiteno che segue strettamente tutti i canoni della rappresentazione originale. I krampus, infatti, possono essere interpretati solo da maschi e celibi. Si aggirano per tutto il giorno nel centro della Val D'Isarco e imbrattano le facce di chi incontrano con del grasso nero, infernale. Con sè hanno una scopa di saggina che serve a percuotere chi li provoca e il loro grido è talmente un marchio di fabbrica che persino i bambino lo imitano. Nel primo pomeriggio è il momento del raduno all'imbocco della città vecchia per la sfilata preceduta da vere e proprie false partenze che servono a far correre via a perdifiato decine di bambini e ragazzi che se solo uno cade è un disastro, ma è la tradizione e anche le mamme guardano benevole. Il piccolo corteo segue nei dettagli le prescrizioni della tradizione: prima alcuni krampus sciolti poi San Nicolò accompagnato dagli angeli e dal suo servo Davide e poi l'esercito di "Teufl" con tanto di carretto del capo diavolo e quello per i prigionieri: ragazzi catturati e ingabbiati. Piccola e gustosa variazione sul tema sono i piccoli krampus che indistintamente ramazzano sagginate e imitano le urla dei grandi con più miagolio che ruggito ma ugualmente, se non più, affascinanti. I krampus, secondo la leggenda, sono alla ricerca dei ragazzi cattivi quindi le sagginate sono riservate a chi mal si comporta ovvero li provoca. Un atteggiamento che è chiaramente parte del rito che accende rincorse e colpi. Il grasso sul viso e sui vestiti, invece, è pressoché garantito a tutti i partecipanti, turisti compresi. Consigliato, dunque, abbigliamento vecchio e fortemente sconsigliato farsi passare per la testa di levare la maschera o riconoscere chi si cela sotto il krampus: equivale a una lesa maestà. Proprio i turisti, comunque, sono attrazione nell'attrazione perché spesso vengono letteralmente sorpresi dall'irruenza dei diavoli: si attendono una parata in stile carro carnevalesco e si ritrovano in un inferno. Leggenda vuole che qualcuno, in passato, abbia anche chiamato i Carabinieri spaventato. Fa sorridere, invece, una signora cinta da una monumentale vera pelliccia cimitero di chissà quanti animaletti incamminarsi inconsapevole verso i krampus armati di grasso nero che non si crucciano troppo del valore del pelame. Saranno anche diavolacci, ma qualche volta fanno del bene.
Alan Conti
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