Novelli professori o investigatori:
ecco in realtà la prima funzione dei motori di ricerca. Spolverati
in vetrina come la nuova enciclopedia che più universale non si può,
in realtà i vari portali rappresentano dei veri e propri strumenti
per fare bella figura. E' questo il risultato di una ricerca promossa
da Google e Duepuntozero Doxa che mette in numeri i motivi che
spingono gli utenti a riempire la stringa di ricerca. Ebbene, solo il
64% consulta le pagine web quotidianamente per lavoro o studio mentre
l'86% lo fa esclusivamente per attività connesse con il tempo
libero. Gli argomenti principe sono la ricerca di una vacanza al 46%
oppure l'evento di cronaca al 45%, ma a balzare all'occhio è quel
38% che si prepara prima di affrontare un incontro. In sintesi: nome
e cognome della persona e taccuino per le informazioni. Una formula
che serve a non farsi cogliere impreparati su interessi e gusti, ma
rispolvera anche una carte brillantezza artificiale su argomenti su
cui magari non si sarebbe troppo ferrati. Uno studio approfondito
che, tuttavia, rischia di rubare quella magia dello scoprire gli
altri: pregi e difetti della tecnologia.
Alan Conti
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