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domenica 13 giugno 2010
Cgil: «Manovra da 140 milioni»
Alto Adige — 11 giugno 2010 pagina 21 sezione: CRONACA
BOLZANO. La manovra fiscale costerà all’Alto Adige 140 milioni di euro. A dirlo è la Cgil in una conferenza stampa tenuta nella sala “Guastalli” di viale Trieste per presentare le azioni di protesta contro le ultime scelte del governo. «Dallo Stato alla Provincia - le parole del segretario provinciale Lorenzo Sola - verranno traseriti 80 milioni di euro in meno e a questi vanno aggiunti 60 milioni di mancato introito fiscale. Tutto questo, ovviamente, significa un taglio deciso alla spesa sociale, meno risorse per lo sviluppo e più costi per le fasce deboli». L’opposizione del sindacato, comunque, si allarga anche alle altre misure della manovra, a partire dal congelamento dei salari pubblici fino al 2013 all’interno della pubblica amministrazione e della scuola. «A questo, logicamente, si aggiunge il taglio del 50% della spesa 2009 dello Stato per il personale a tempo determinato e per i co.co.co che provocherà gravi ripercussioni sul funzionamento dei prossimi anni scolastici. Il congelamento del turn-over e il licenziamento di metà dei precari sono logiche conseguenze di un sistema che danneggerà in particolare i giovani e le donne». Male anche le pensioni «con lo slittamento di un anno per chi ha maturato il diritto, riducendo la salvaguardia della mobilità». Fa molto discutere il taglio degli enti inutili. «Il 40% degli enti pubblici - continua Sola - di ricerca verrà chiuso, soffriranno gli istituti previdenziali e si riducono del 50% i finanziamenti alle fondazioni culturali e musicali. Soffriranno anche le nostre associazioni». Tempi difficili anche per le concessioni delle pensioni di invalidità «erogate solo a chi avrà una percentuale dell’80% e non più del 74% come prima. In una terra come la nostra si tratta di una misura eccessiva visto che le truffe allo Stato non sono di certo all’ordine del giorno». A completare il quadro un nuovo condono edilizio denominato “sanatoria catastale”. «Entro il 31 dicembre i titolari di fabbricati non censiti, individuati attraverso la mappatura fotografica del territorio, hanno l’obbligo di denunciare l’immobile e farlo accatastare pagando un terzo della rendita. Dopo la regolarizzazione all’edificio verrà attribuita una rendita presunta». Critica tagliente anche sulla quota chiesta ai parlamentari e l’annunciata lotta all’evasione. «La cifra che sarà decurtata agli onorevoli è solo simbolica. Giusto, invece, reintrodurre la tracciabilità dei pagamenti in contanti, ma nel concreto della lotta al sommerso si fa poco». Il giudizio complessivo, quindi, non può che essere negativo: «Si colpiscono solo i lavoratori, i precari e i pensionati, categorie di certo non responsabili di questo stato di sofferenza». Dopo l’analisi critica pronta anche una controproposta: «Bene il principio di chiamare tutti i cittadini a partecipare al risanamento - conclude Scola - ma ci vuole il rispetto di una progressione in base al redditto». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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