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mercoledì 23 giugno 2010
«Persefone», regno delle tartine
Alto Adige — 22 giugno 2010 pagina 30 sezione: AGENDA
BOLZANO. Nella vetrinetta davanti al bancone campeggia un adesivo con una citazione di Oscar Wilde: «Posso resistere a tutto, tranne che alle tentazioni». A giudicare da quello che il bancone contiene, un plateau di tartine che saziano l’occhio prima ancora che lo stomaco, difficile trovare definizione più azzeccata per il bar «Persefone» di via Rovigo. Un locale capace di essere versatile e poliedrico, riempiendo le sue piccole sale al mattino, come alla sera: dal caffè all’aperitivo, è raro trovare questo piccolo rifugio del palato vuoto. Alla base di un simile successo una filosofia gestionale che pesca a piene mani nel passato da ristoratore del proprietario Carlo Gresia, intrecciato con quello che a Bolzano si può definire come «sistema Carrettai»: self-service di vino alla spina e, per l’appunto, tartine. «Ho lavorato per vent’anni in una pizzeria - ci racconta Gresia, ”Carletto” per i clienti affezionati - poi ho deciso di buttarmi in questa nuova avventura con Eva. Il vino viene offerto alla spina self-service: ciascuno prende quanto preferisce, idem per le tartine. Pizze, piadine, bistecche e il resto delle bevande sono le uniche cose che si chiedono direttamente al banco. Questo sistema ci permette di incontrare il gradimento di adulti e ragazzi che qui vengono praticamente sempre in gruppo». L’interno del locale richiama un’antica architettura greca, così come la grafica dell’insegna e, logicamente, il nome del bar. Il perché ce lo spiega Eva Pasello: «Persefone è un simbolo di luce e di speranza. Nella mitologia trascorre i sei mesi invernali nel regno dei morti con il marito Ade, per poi tornare sulla terra portando con sé la luce e l’allegria della primavera e dell’estate. Diciamo che ci sembrava un nome molto beneaugurante e, per ora, sta portando fortuna». “Persefone” vive anche sulle continue novità: «Abbiamo appena inaugurato la nuova veranda interna e per chi va in vacanza abbiamo pensato a un piccolo concorso. Basta chiederci un adesivo del bar e attaccarlo in qualche luogo sperduto nel mondo facendone una foto. Ne abbiamo già una di New York, ma ne aspettiamo altri di bizzarri». È il giovedì la mattinata che, complice il mercato, riempie il bar di via Rovigo. «Per noi ormai è una tradizione da qualche anno - le parole di Paolino Ostino - e non manchiamo mai. Dopo la passeggiata tra le bancarelle ci sediamo qua tra amici per fare aperitivo e chiacchierare. Molti di loro arrivano anche dagli altri quartieri». «Quello che veramente fa la differenza - riprende Gianni Pregnolato - è il sistema di self-service del vino e delle tartine. Non solo, l’offerta gastronomica è davvero molto varia e si sente che i prodotti scelti sono tra i migliori e non di qualità scadente. Si è più comodi e si mangia bene: direi che possiamo accontentarci» e scoppia in una risata. Enzo Giacopuzzi chiude il giro: «È piacevole il clima che Carlo ed Eva sono riusciti a creare col tempo. È un locale trasversale con una formula che convince tutti». Dopo i rigori dell’inverno, insomma, la stagione di “Persefone” si prende il suo riscatto. (a.c.)
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