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giovedì 10 giugno 2010
"La mia auto bruciata dai vandali"
Alto Adige — 08 giugno 2010 pagina 19 sezione: CRONACA
BOLZANO. Giulio Federico, proprietario della Fiat 600 data alle fiamme in un cortile di via Resia nella notte tra sabato e domenica è sicuro: «Non ho nemici. Credi che si tratti di un atto vandalico folle». Nel quartiere, intanto, residenti ed esercenti ammettono l’aumento di piccoli episodi di microdelinquenza e vandalismo, in particolare nella fascia d’età dei giovanissimi. Qualcuno, però, non esita a buttare acqua sul fuoco: «Non siamo peggio delle altre zone della città». La paura, in via Resia, è di trovarsi al cospetto di un piromane. «Non lo so - riprende Federico - spero solo che possa essere individuato in fretta». La notizia dell’incendio al ragazzo è arrivata per telefono. «Mi hanno chiamato per comunicarmelo, sono rimasto allibito. Davvero non riesco a darmi una spiegazione, oltretutto la macchina dietro (una Lancia Y) è di proprietà di un mio amico. L’assicurazione? Non avevo la polizza incendio, quindi nessuna copertura» chiude sconsolato. Il quartiere, nel frattempo, si interroga: residenti ed esercenti mettono in fila gli episodi di crescente microcriminalità delle ultime settimane. Tra loro, però, c’è anche chi non intende far suonare l’allarme per un singolo episodio. Laura Moro è l’amministratrice del condominio cui appartengono i parcheggi delle auto bruciate. «Ci possono essere tante spiegazioni. Dal semplice atto vandalico alla ripicca, passando per la sproporzionata reazione di qualcuno che non riusciva a passare nella proprietà privata e si è innervosito. Capita spesso, infatti, che questi posteggi riservati vengano occupati a sproposito e proprio una delle due auto mi sembra che non abbia il permesso di stare qui. Quello che preoccupa veramente, però, è la vicinanza con le case: si è rischiata davvero la tragedia». Vicino a lei Malvino Ferraro racconta la notte del rogo. «Ho visto il bagliore e avvertito la puzza: le macchine sfrigolavano e c’è stata pure un’esplosione, forse dei vetri. In un quarto d’ora i vigili del fuoco hanno spento tutto, ma adesso insieme alle carcasse bruciate rimangono i dubbi». Giovanna Webber, residente nel condominio vicino, è preoccupata: «Speriamo non si tratti di un piromane. Di solito la zona è tranquilla, ma le teste calde ci sono dappertutto». Lavinia Pase è più tranquilla. «Ero sveglia, ho visto le fiamme, ma ritengo sia un caso isolato. Preoccupa di più il traffico». Alessandro Zago, titolare dell’omonimo negozio di biciclette, è stupito: «L’ho scoperto l’altra mattina. La piccola micro-criminalità, in effetti, è in crescita e in molti mi raccontanto di biciclette o selle rubate: qualche anno fa non era così frequente». Heidi Weissensteiner, titolare del bar “Resia”, conferma: «Piccoli episodi di vandalismo capitano. A me, proprio nel posteggio dove hanno bruciato le auto, è successo di trovarmi la macchina “strisciata”. Certo che un incendio è ben più grave». Patrizia Campagnola della latteria “Tammerle” non si scompone: «Non siamo preoccupati», mentre Manuel Falconi del tabacchino di fianco, nell’episodio dell’incendio propende «per la piccola ripicca, anche se è difficile stabilirlo. Vero, però, che spesso i ragazzini compiono piccoli vandalismi: pochi giorni fa davanti al mio negozio hanno rotto decine di vetri». Franco e Franca Fronzi sorseggiano un caffè e discutono del rogo. «Capirci qualcosa è impossibile: abbiamo visto passare spesso le forze dell’ordine, forse per i rilevamenti. Certo è che nella zona, sopratutto vicino al parco Ortles, imperversano le ragazzate degli adolescenti. L’altro giorno, per esempio, sparavano i petardi sullo scivolo per bambini». Roberto Passarella e Walter De Zordo, infine, si iscrivono al partito di chi non vuole allarmismi: «Ricordiamoci che la nostra città è pur sempre un’isola felice e siamo fortunati. Via Resia non è peggio di altre zone. Certo, speriamo di non trovarci al cospetto di un nuovo piromane». (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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