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venerdì 11 giugno 2010
Sgombero all ex dogana: si butta dalla finestra per scappare agli agenti
Alto Adige — 10 giugno 2010 pagina 17 sezione: CRONACA
BOLZANO. Ha visto gli agenti della Polfer e si è lanciato dalla finestra del secondo piano dell’edificio dismesso della dogana in via Renon. Un volo di quattro metri che procura a un immigrato marocchino di 30 anni numerose fratture, tra cui quella del bacino ed escoriazioni. La struttura, in disuso da alcuni anni, si è trasformata in un dormitorio e all’interno dei locali si trova di tutto: bottiglie di vetro rotte, lattine, urina, feci, ma anche materasssi che non lasciano dubbi. Il quartiere si preoccupa. L’altra mattina, verso le 11, gli agenti della Polfer si sono diretti verso la vecchia struttura che ospitava gli uffici della dogana in via Renon, direttamente affacciata sui binari, per il solito controllo. All’interno, nonostante le sbarre e i lucchetti, si rifugiano diversi immigrati per passare la notte. Stava dormendo, infatti, una coppia di africani, un tunisino di 23 anni e un marocchino di 30, sorpresa all’interno dell’edificio. Preso dal panico, probabilmente perchè clandestino senza permesso di soggiorno, il marocchino si è lanciato dalla finestra del secondo piano. Ad ingannarlo, forse, la tettoia per la piattaforma dei binari che si conclude esattamente in prossimità della finestra. Possibile anche che l’immigrato contasse di aggrapparsi alla grondaia per garantirsi un atterraggio quantomeno morbido, anche se la fuga era già stoppata in partenza dai due agenti che piantonavano il primo piano. Un volo considerevole, di circa quattro metri, ha sbattuto il corpo del clandestino prima sul cemento della piattaforma, per poi atterrare su un binario tronco utile per i treni in sosta alla stazione. Pesanti le conseguenze: fratture multiple, tra cui quella del bacino, ed escoriazioni lungo tutto il corpo. L’uomo è ricoverato presso l’ospedale di Bolzano, dove è stato trasportato in tutta fretta dai soccorritori. Il compagno tunisino, in via di identificazione precisa, si è invece consegnato al comando della Polfer ed è in possesso di regolare permesso di soggiorno risultando, però, nullafacente. I due verranno denunciati per danneggiamento aggravato e invasione di edificio. La struttura, intanto, fa discutere nel quartiere dove era già stato notato uno strano movimento notturno nella zona. L’edificio, infatti, è accessibile dalla rampa che porta al parcheggio privato dei ferrovieri, esattamente a due passi dalle zone residenziali del Centro storico. La Polfer, nelle operazioni coordinate dal comandante Vincenzo Tommaseo, controlla periodicamente i vecchi uffici per sgomberarli. Che le stanze vengano usate frequentemente come dormitorio d’emergenza, comunque, lo testimonia lo stato delle stanze interne. Tra lo sporco e il fortissimo odore di urina ed escrementi, infatti, si scorgono vere e proprie camere allestite con letti di fortuna. Strati di cartone da macero fanno da base a un materasso all’interno di una camera piuttosto “curata”, dove campeggia persino una piccola scopa di saggina per le pulizie sommarie. In un altro locale ecco parcheggiata una bicicletta utile per gli spostamenti. Per terra, invece, un tappetto di immondizie, bottiglie rotte con vetri ovunque, mozziconi, lattine e, ovviamente, i bisogni fisiologici più impellenti. La vera latrina, però, sembra essere il piano superiore, dove l’odore diventa a tratti insopportabile. Difficile ipotizzare il futuro dell’edificio visto che nessun abbattimento o riqualificazione è in previsione nei prossimi mesi. Il timore è che si riproponga il problema ciclico degli sgomberi che vide coinvolta sempre la Polfer in una struttura abbandonata ai Piani. Possibile, invece, che vengano montate delle grate su tutte le finestre in modo da impedire nuove invasioni o fughe pericolose (a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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