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lunedì 7 giugno 2010

A Don Bosco i cani anti bullismo


Alto Adige — 05 giugno 2010 pagina 17 sezione: CRONACA

BOLZANO. Le coccole scacciano le botte. Favorire il contatto tra cani e bambini, infatti, diminuisce gli atti di bullismo. A dimostrarlo i risultati del progetto “Bulli-dog”, organizzato dal distretto socio-sanitario di Don Bosco per gli alunni della scuola primaria “San Giovanni Bosco”. I protagonisti a quattro zampe sono quelli della cooperativa “Gli amici di Sari”. Dopo tre anni, presentati ieri i primi risultati nell’aula magna della scuola. «Abbiamo coinvolto 124 ragazzi - spiega Silvia Fusaro, una delle curatrici - per un totale di 7 classi. A seguire l’intero percorso triennale, invece, sono state complessivamente tre classi. Nel dettaglio abbiamo constatato che gli atti di prepotenza nei gruppi di bambini coinvolti sono calati del 14%, passando dal 20% iniziale al 6% alla fine del percorso. A livello di scuola, invece, l’indice è sceso da 22% a 12% con un decremento del 10%. Risultati davvero soddisfacenti che ci incoraggiano a continuare su questa strada». Il progetto è molto semplice: «Abbiamo portato i cani nelle aule - racconta lo psicoterapeuta Guido Carriero - e abbiamo favorito una relazione empatica tra l’animale e il bambino. Acquistando fiducia reciproca facilitiamo, logicamente, l’integrazione in gruppo, che poi è il classico humus dove prolifera il bullismo». Alberto Dal Negro, socio della cooperativa degli “Amici di Sari”, spiega nel dettaglio l’incontro tra alunni e cani. «Abbiamo portato in classe due golden retriever, un labrador, un border collie e due pastori australiani. Tutti esemplari con storie difficili e addestrati minuziosamente. Gli stessi bambini sono stati preparati a dovere prima dell’approccio». Qual’è il meccanismo che scatta nell’interazione? «Il cane riesce a fare una mappatura emozionale immediata di tutti i presenti. Questo, ovviamente, ci aiuta pure ad individuare le situazioni che possono essere potenzialmente critiche e che sfuggono ad una prima analisi umana». Soddisfatto il dirigente dell’Istituto Comprensivo Bolzano II Bruno Iob: «In un quartiere come il nostro, dove spesso si è dibattutto sulle criticità legate al bullismo, ritengo che la possibilità di tracciare una strada sia molto positiva. Non solo, questo progetto è frutto di un lavoro di rete che coinvolge certamente la scuola e “Gli amici di Sari”, ma si avvale di collaborazione e supervisione del distretto socio-sanitario e della sovrintendenza scolastica. In questo senso la reazione della nostra realtà è stata concreta e tempestiva. I dati ci incoraggiano: non ci resta che insistere nell’avvicinare i nostri alunni ai migliori amici dell’uomo».(a.c.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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