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giovedì 29 settembre 2011

Btb punta quota 100: da Palazzo Pock al Twenty

Immagine promozionale Btb


BOLZANO. Investire aumentando il proprio bacino d’utenza e rinnovando le filiali esistenti. In una fase economica particolarmente delicata la Banca di Trento e Bolzano rilancia le proprie ambizioni e lo fa in occasione dell’inaugurazione ufficiale della storica sede restaurata all’interno di Palazzo Pock in via della Mostra. Restyling, dunque, ma anche nuove aperture e investimenti garantiti dalla scelta di entrare nella grande culla del gruppo Intesa Sanpaolo sono al centro delle dichiarazioni del direttore generale Nicola Calabrò, ieri gran cerimoniere davanti a un nutrito gruppo di invitati. "Attualmente siamo presenti nella provincia di Bolzano con 41 filiali, di cui 12 nel solo capoluogo. Allargando il discorso all’intero territorio generale arriviamo a 89 sedi che salgono a 91 includendo le due in Austria: un numero che intendiamo incrementare arrivando a superare quota 100". Già individuata una delle prossime aperture: "Tra ottobre e novembre inaugureremo la filiale all’interno del centro commerciale “Twenty”, nuovo tassello portante della rete bolzanina". La Btb, insomma, nonostante il recente bilancio chiuso in passivo, guarda al futuro con una certa tranquillità, forte dell’ombrello garantito dal gruppo nazionale. "Scegliere di confluire in Intesa Sanpaolo – continua Calabrò – è stata una mossa azzeccata. Se si pensa, infatti, che il gruppo ha 400 miliardi di deposito e 370 di impegni si percepisce subito il grande vantaggio della disponibilità di liquidi che nel sistema di oggi fa la differenza in termini di operatività. Non c’è dubbio, inoltre che Intesa Sanpaolo sia tra le principali banche su scala internazionale e questo garantisce una certa riconoscibilità. Per quanto ci riguarda, inoltre, il prossimo bilancio chiuderà ancora in perdita, ma con margini ridotti". La filiale di via della Mostra, intanto, riveste un’importanza particolare per la Btb: da 65 anni, infatti, è un cuore storico della banca. "Senza dubbio si tratta di una sede molto affascinante e moderna, dove abbiamo potenziato i servizi interni e l’area self. In questa filiale contiamo sul lavoro di 30 dipendenti dediti alla relazione con la clientela e 13 che si occupano della filiale imprese, tutti diretti da Iole Calabrese. In totale, invece, come Btb disponiamo di una pianta organica formata da 528 professionisti".
 La cerimonia di ieri mattina all’interno del settecentesco Palazzo Pock ha richiamato numerose personalità: dal sindaco Luigi Spagnolli all’assessore provinciale all’innovazione Roberto Bizzo, passando per il vicepresidente di Btb Michl Ebner, il consigliere provinciale Elena Artioli, il direttore dell’Unione Commercio Dado Duzzi, il presidente di Confesercenti Paolo Pavan,  l’ex assessore Michele Di Puppo e il direttore dell’Alto Adige Alberto Faustini. Svariati, infine, i rappresentanti d’impresa. "Questa banca – ha dichiarato Ebner – è uno dei quattro istituti locali presenti sul territorio e intende mantenere le caratteristiche che la rendono vicina a economia e società altoatesine. Il tutto, però, all’interno di una dimensione di gruppo che comunque ci garantisce una certa autonomia". Il rapporto con la popolazione è tema caro anche al sindaco Spagnolli: "Oggi le banche sono nell’occhio del ciclone perché viste come compartecipi di un sistema che dovrà cambiare. Allo stesso tempo, però, sono il luogo in cui si cerca una maggiore tutela e un rapporto personale. Va riconosciuto alla Btb, infine, il merito di aver sempre voluto tenere unita una buona fetta del vecchio Tirolo". L’assessore Bizzo, dal canto suo, si concede una divagazione sul tema dei declassamenti. "Abbiamo appreso con piacere di essere ancora tra gli enti in grado di sfoggiare una tripla A, ma non posso nascondere un certo pessimismo sulla possibilità che questa situazione possa rimanere tale. E’ difficile, infatti, mantenere tre gradi di rating in più rispetto ai riferimenti nazionali: se un edificio scende lo fanno anche i piani che si trovano più in alto". Per l’occasione si occupa di economia anche il parroco del Duomo don Mario Gretter, chiamato per la benedizione di rito. "In parrocchia ascoltiamo persone in difficoltà. E’ importante che le banche favoriscano l’accesso al credito e tengano conto dei rapporti personali e non solo dei movimenti virtual". 
Alan Conti



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