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lunedì 12 settembre 2011

Oggi si torna a scuola: tante domande attendono risposta


Non tutti son contenti di tornare

BOLZANO. Classi pronte, organici formati e cartelle sulle spalle: domani 20.854 studenti di ogni grado cominceranno il nuovo anno scolastico negli istituti italiani. Ogni partenza porta delle novità, ma il 2011/2012 sarà una stagione cruciale dietro le cattedre e negli uffici amministrativi perché sono tante le risposte attese. A più riprese, per esempio, è stato sbandierato l’avvio della riforma delle superiori, ma va detto che i cambiamenti interesseranno solo una parte dei 5.471 alunni di licei e istituti tecnici considerando che le ultime classi ultimeranno il loro percorso secondo i vecchi standard. Una prima verifica, però, potrebbe riguardare il biennio unitario con l’inserimento del diritto obbligatorio pure in quei curriculum di studio che non lo prevedevano. Il fine, però, è anche quello di abbattere la percentuale dei bocciati nelle classi prime ammorbidendo le conseguenze sbagliate delle scelte compiute alla fine della terza media. Sarà sufficiente uniformare i piani formativi oppure servirà un intervento sistematico nel campo dell’orientamento oggi demandato quasi interamente alle singole scuole?
 Proprio alle medie “Foscolo”, intanto, approda per la prima volta la sezione bilingue, naturale prosecuzione del percorso cominciato a suo tempo alla primaria “Manzoni”. Il primo interrogativo è se si registreranno gli stessi lusinghieri risultati raccolti sinora, ma resta da riempire pure la domanda pesante attorno al potenziamento plurilingue alle elementari che l’assessorato ha intenzione di sistematizzare. Siamo certi, infatti, che le competenze delle materie insegnate in modo veicolare siano trasmesse con uguale efficacia e bastano i risultati dell’Invalsi a darne una misura?
 I numeri della scuola, intanto, crescono con un +2,8% degli iscritti generali rispetto all’anno passato, con un particolare incremento di 5,19% alle superiori. Alle primarie entreranno 6.196 bambini, 3.891 alle medie e 3.681 nelle scuole per l’infanzia. La pianta organica dei docenti, invece, non cresce proporzionalmente posto che il gran numero di 119 immissioni in ruolo corrisponde esattamente alla sostituzione di 118 pensionamenti. Forte, quindi, sarà il ricambio dietro le cattedre, ma il nuovo che andrà testato non sono tanto i nuovi insegnanti a tempo indeterminato, che già hanno accumulato molta esperienza per trovarsi ai primi posti in graduatoria, quanto le giovani leve che a scalare prenderanno i posti di supplenza, anche annuale. La trasmissione della professionalità a chi intraprende questo mestiere avverrà senza particolari scossoni?
 Grande ricambio, infine, ai vertici dirigenziali delle scuole. L’ingresso e le dichiarazioni di nuovi dirigenti come Roberto Chistè al liceo scientifico “Torricelli” oppure Nicoletta Costa all’Istituto Comprensivo Bolzano III indicano una netta volontà di aprire la scuola altoatesina alla società moderna. L’ultima domanda, forse quella determinante, è proprio questa: l’istituzione scolastica provinciale riuscirà a mantenersi sempre all’altezza dei rapidi cambiamenti?  (a.c.) 

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