Ahmed Musa in azione con la maglia dell'olandese Venlo |
A soli 16 anni l’Istituto di statistica
internazionale IFFHS lo infila diretto nella lista dei 140 giocatori più forti
del mondo, in questa stagione è stato uno dei migliori in un mondiale e ha già deciso
una partita clou del proprio campionato. Sembra il profilo di un giovane
talento di qualche cantera e invece parliamo di Ahmed Musa, attaccante nigeriano
di appena 19 anni in forza al VVV-Venlo in Olanda e protagonista con la propria
nazionale al mondiale under 20 giocato in Colombia quest’estate. Per capire la
capacità di sfondamento di Musa, comunque, basta citare qualche cifra come i 18
gol in 33 partite segnati con il Kano Pillars nel campionato nigeriano, il che
non sembra un dato particolarmente incisivo se non si considera che mai nessuno
nella storia del Paese era riuscito a fare altrettanto. Ecco perché l’IFFHS l’ha
infilato tra i 140 giocatori migliori al mondo e il Venlo se l’è portato a casa
senza pensarci troppo. Dopo una stagione di assestamento europeo con 5 gol in
23 partite, quest’anno Musa ha già segnato una doppietta all’Ajax e si è
ripetuto nella settimana successiva contro il Twente. Due delle squadre più
blasonate d’Olanda sono già state colpite, con l’aggiunta di un assist resto
mancia. Non è un mistero che il Venlo avrebbe voluto Musa ben prima del suo effettivo
arrivo, posticipato per motivi legali a dopo il compimento del diciottesimo
compleanno. I numeri del mondialino disputato in terra sudamericana sono ancora
più significativi: 5 partite, 3 assist e 3 gol, una media che sarebbe
fantastica persino per un giocatore di hockey. Non a caso l’Adidas ha inserito
Musa nella lista dei dieci migliori giocatori della competizione insieme all’interista
Coutinho. Il tutto, comunque, senza perdere di vista la Nazionale maggiore che
appena può lo convoca e che in qualche occasione l’ha anche visto prendere il
posto dell’interista Obi, oltre che segnare una marcatura al Kenya. Solo un infortunio, oltretutto, ha costretto
il ct Lagerback a rinunciare a Musa per Sudafrica 2010. Va tenuto in
considerazione, oltretutto, che Musa è un attaccante esterno, quindi di fatto
una seconda punta e all’occorrenza: le percentuali realizzative da cannoniere,
in quest’ottica, sono da considerare un surplus importante. Da ambidestro,
inoltre, si rende utilizzabile ovunque in un ipotetico attacco a tre: calzerebbe
perfetto all’ultima linea della Roma, non fosse che nella capitale stanno già
stretti. La conformazione fisica, invece, è forse da rinforzare dati i soli 62
chili distribuiti su 1 metro e 70: per l’Italia, ma anche per l’Europa di alto
livello, ci vuole un poco di volume in più. Come tradizione per i nigeriani,
invece, Musa può contare su una velocità notevole abbinata a una discreta
tecnica. Disciplina ferrea, invece, testimoniata dai soli 4 cartellini gialli rimediati
in tutta la carriera.
La posizione contrattuale di Musa è di un
contratto sottoscritto con il Venlo fino al giugno 2013 per un valore stimato
da “Transfermarkt” in 1 milione tondo tondo, investimento sostenibile praticamente
da tutte le nostre squadre di serie A. L’agenzia che cura gli interessi di Musa
è la “Just Football” nella persona di Michael Sommer, la stessa di Bonucci,
Lamela, Forlan, Mesto e Ambrosini. I ganci con l’Italia, insomma, ci sono e
sono belli saldi. Lo stesso Musa pare avere le idee chiare: “Alla fine della
stagione – le sue parole – conto di lasciare il Venlo e vagliare le proposte
per fare un ulteriore salto di qualità”. Ben fisso pure il concetto di squadra
espresso in un’intervista ai tempi della militanza al Kano Pillars: “Vero che
ho stabilito il record di segnature in Nigeria, ma non sono d’accordo con quei
giornalisti che identificano il club con me. Il Kano Pillars è formato da tutti
i miei compagni e ha un’anima indipendente dai singoli”. Lui corre forte e le
nostre squadre?
Alan Conti
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