Una macchina da presa |
BOLZANO. La sua condizione naturale era con una telecamera in mano e di questa passione ha lasciato segno indelebile nell'istituzione del “Cineclub Bolzano”. Scomparso quest’estate Nino Mucci è stato uno dei registi più abili e attivi della nostra provincia e proprio la “sua” associazione intende ricordarlo oggi nella sua sede di via Roen a partire dalle 20.30 con una serata dedicata alla sua figura e alle sue opere. La passione per il girato di Mucci nasce quasi per caso quando, in occasione del suo matrimonio nel 1954, spolvera la vecchia 8 millimetri antico dono del fratello Silvio e filma la sua prima regia guidando le riprese della cerimonia. Cominciano così i primi lavori, per lo più di carattere quotidiano sulla propria famiglia, le gite, lo sport o il folklore altoatesino. Per parlare di film bisogna arrivare al 1962 quando Mucci presenta una pellicola girata nel proprio ufficio, intitolata “Debiti” al concorso regionale di Merano classificandosi terzo. Nel 1969 arriva l’idea destinata a lasciare una traccia: insieme a degli amici appassionati fonda il Cineclub dando avvio a un periodo di grande produzione. Nel 1978 l’arrivo del Super 8 apre la frontiera dell’animazione e permette a Mucci di presentare opere destinate a raccogliere consensi nazionali come “Tempo Libero”, “Idillio” e “L’ultima foglia d’autunno”. Proprio in quell’anno porta a casa il premio “Bobina Unica”, un concorso di corti a soggetto di tre minuti. L’ultima grande rivoluzione è datata 1986 quando le pizze lasciano spazio alla telecamera e lo stesso Mucci scrive “l’era della pellicola è finita, fra tanta accorata nostalgia. In un’epoca in cui tutti possono creare dei video, vale la pena voltarsi per omaggiare i pionieri.(a.c.)
Nessun commento:
Posta un commento