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lunedì 12 settembre 2011

Trionfa la petizione anti porcellum: una firma al minuto


Il manifesto della raccolta firme

BOLZANO. Una firma al minuto per dire basta a questo modo di gestire la politica. Anche ieri pomeriggio la raccolta firme organizzata dal comitato per l'abrogazione dell'attuale legge elettorale denominata "Porcellum" ha registrato un notevole successo. Davanti al supermercato "Billa", infatti, il ritmo iniziale è stato di circa 34 firme in mezz'ora con il superamento a fine giornata del traguardo delle 1.200 adesioni. Oggi nuovo appuntamento in piazza Municipio dalle 17 alle 19. La volontà di poter finalmente scegliere i propri rappresentanti in Parlamento, comunque, è solo uno dei motivi che spinge gli altoatesini ad autografare la petizione. I privilegi e il distacco dalla realtà del mondo dei politici, infatti, giocano un ruolo fondamentale nella montante insoddisfazione. Anche da questi affollati banchetti si alza forte la richiesta di ridimensionare stipendi e privilegi della politica, anche locale.
 "Dobbiamo recuperare il concetto di democrazia che questo governo cerca di farci perdere - non usa mezzi termini Domenico Cutrupi - e non è ammissibile costringere l'elettore a una semplice vidimazione di una lista precotta. Dei privilegi dei politici, invece, se ne parla dagli anni '60: se l'argomento è ancora d'attualità significa che qualcosa non funziona". Vittorio Castellani ci tiene a fare delle precisazioni: "Bisogna distinguere tra chi sa amministrare bene e chi invece non è in grado di farlo. I primi si possono anche gratificare dal punto di vista economico, mentre i secondi vanno allontanati. La possibilità di scegliere il proprio candidato dovrebbe avere proprio questa funzione, invece si mantiene una legge che permette ai partiti di decidere in anticipo i parlamentari". Aderisce alla raccolta firme pure Giancarlo Fontana, storico rappresentante della Fiom. "Siamo stufi di questo modo di gestire il potere e il diritto di farsi rappresentare da chi vogliamo non ci può essere tolto. I consiglieri provinciali, comunque, sono i primi che dovrebbero ridimensionare la propria busta paga: 3.500 euro netti al mese sono più che sufficienti". Più drastico Bruno Motola: "Chi siede nell'aula di palazzo Widmann dovrebbe accontentarsi dello stipendio di un operaio perchè sicuramente non fa più fatica. E' ora che la politica ascolti i cittadini e le loro esigenze". Massimiliano e Alessia Germano hanno le idee chiare: "Chiedere di poter scegliere i propri rappresentanti nazionali sembra quasi una contraddizione. Sarebbe il minimo delle garanzie democratiche. C'è, comunque, un'emergenza legata al mancato ricambio generazionale figlio di una gerontocrazia italiana che non sembra avere alcuna intenzione di lasciare la poltrona. Bisogna dare spazio ai giovani e a un modo nuovo di interpretare società e istituzioni". Enzo Grillo, dal canto suo, sembra quasi lanciare un'invocazione. "I politici devono tornare in contatto con la realtà e abituarsi a confrontarsi con la dimensione che vivono tutti i cittadini quotidianamente. La sensazione, invece, è che siano su un mondo che gravita lontano da chi sta pagando in prima persona le conseguenze della crisi. Alla luce di questo ragionamento non credo sia sufficiente un taglio del 20% delle indennità provinciali e sono convinto che uno stipendio pari a un quarto degli attuali 7.000 euro netti sia più che sufficiente". "Si tagliano i salari, facilitano i licenziamenti e complicano le pensioni - interviene il macedone Raim Zaid - eppure tutto questo riguarda sempre e solo le fasce più deboli. E' semplicemente ingiusto".
 Soddisfatto della fila al proprio banchetto è Guido Margheri, consigliere comunale di Sel. "L'obiettivo nazionale è di 500mila firme entro la fine di settembre e abbiamo calcolato che serva 1 firma ogni 100 abitanti. A Bolzano abbiamo già sfondato questo muro e stiamo andando oltre ogni più rosea aspettativa". La raccolta firme, infine, sta superando anche i confini di partito e dopo il sindaco Luigi Spagnolli sono diversi in quota Pd che hanno aderito pur non essendo tra i promotori. "Hanno già firmato Thomas Demetz della Circoscrizione Centro e l'ex presidente di Gries Gianni Frezzato, mentre il consigliere comunale Sergio Bonagura ci ha espresso il proprio apprezzamento. Siamo molto contenti del ritmo che stiamo riuscendo a tenere". Uno al minuto: come gli euro che si infila in busta paga il presidente Luis Durnwalder.

2 commenti:

  1. Nonostante il silenzio di gran parte della stampa, migliaia di cittadini hanno partecipato alla manifestazione Cozza Day a Roma. La protesta è rivolta contro i governanti abbarbicati come cozze al loro status, alla pensione dopo la legislatura e ai finanziamenti elettorali.
    La protesta è contro il silenzio della proposta di legge sul Parlamento pulito presentata da Beppe Grillo con una raccolta di 350 mila firme e che giace in Senato dal 2007. La proposta di legge vuole evitare che in futuro sieda in aula chi ha condanne penali e chi ha già fatto più di due mandati.
    La legge porcata di Calderoli fu approvata dal governo Berlusconi nel 2006, gli successe Prodi che in due anni non la cambiò. Nessuno protestò.

    Invece di portare la legge Parlamento pulito in discussione al Senato, gli stessi che non hanno mosso un dito quando erano al governo, propongono ora un referendum abrogativo che non risolverebbe nulla. Anche se il Porcellum venisse abrogato, chi ha condanne penali potrebbe rimanere comunque in Parlamento assieme a chi ha già superato i due mandati.

    Siamo contenti che migliaia di cittadini continuino a firmare contro l’ attuale legge elettorale, ci sorprende però il silenzio totale dei referendari sulla nostra proposta di legge d’ iniziativa popolare presentata in Parlamento e dopo 4 anni non ancora discussa.
    C’è puzza di cozze!

    C.Vedovelli
    M5SBz

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  2. Tutto condivisibile, a parte l'ormai atavica tendenza di far portare la bandiera dell'immacolata moralità a chi immacolato non lo è affatto...

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