Lo hanno rispolverato in fretta e furia, attaccato sui muri e persino attaccato così come viene con un nastro adesivo sul campanello della porta. Il marchio di Forza Italia è ormai protagonista incontrastato della sede del partito di piazza Vittoria retto da Michaela Biancofiore che ormai ha decisamente cambiato pelle e in occasione della visita del Ministro Maurizio Lupi ha segnato l’ingresso ufficiale in campagna elettorale in vista delle provinciali. La previsione di vittoria assicurata (quella nazionale al 51% compresa nel pacchetto), le bordate agli ex alleati definiti “tumori” del gruppo linguistico italiano in Alto Adige e una punta di tradizionale lamento politico sono i classici ingredienti di una campagna che si annuncia quanto mai in salsa pasionaria. Non solo, il fatto che sia la prima condotta in Italia con il marchio di Forza Italia aumenterà la pressione sulla realtà locale e lascia presagire una calata piuttosto fitta di personaggi romani a Bolzano, anche per distanziarsi dalle civiche.
“Presenteremo una proposta forte perché solo noi rappresentiamo davvero il gruppo italiano con interlocutori adeguati a Roma. Le liste civiche sono il tumore della comunità italiana e si tratta molto spesso di personalismi fuoriusciti dalle nostre fila per trovare un posto al sole in ossequio al meccanismo elettorale della Provincia. Sono personaggi che sputano nel piatto dove hanno mangiato”. La preoccupazione, però, è quella di poter fare una campagna elettorale senza impedimenti. “Troppo spesso siamo sotto attacco con un sistema che non vuole farci esprimere bene la nostra proposta. Avversari politici in prima fila, ma non solo. Non ci si può concentrare solo sulle vicende della Stella Alpina perché bisogna orientarsi verso un’autonomia che sia territoriale e non politica. Non vogliamo un nuovo Statuto fatto e cucito dalla Svp a sua misura . Tra Durnwalder e Kompatscher preferisco il primo, anche se apprezzo i modi e l’atteggiamento del secondo”. Confermata la posizione da capolista Alessandro Bertoldi: “Se lui lo vorrà è fuori discussione. Bertoldi è un gran lavoratore e la stampa lo ha puntato andando a insistere su messaggi privati e non pubblici o di partito che si scambia con i suoi amici”.
Il capolista Bertoldi, però, certe repliche sui social network le ha concesse direttamente ai giornalisti che per stessa definizione della sua madrina politica amici non sono. La contraddizione, dunque, più che nei termini è negli atti ma che Forza Italia sarebbe senza il ritornello di persecuzione?
Alan Conti
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