500.000 euro alla presunta vittima e 100.000 euro a ciascuno dei genitori. Questo il conto che la sezione civile del tribunale di Bolzano ha presentato sulla scrivania della Diocesi di Bolzano e Bressanone e della parrocchia San Pio X per la vicenda che ha visto don Giorgio Carli accusato di violenza sessuale. L’iter processuale è noto e si articola attorno a un’assoluzione in primo grado, una condanna a sette anni e sei mesi di reclusione in secondo e un proscioglimento per prescrizione in Cassazione. Ora, però, arriva il sigllo pecuniario e la botta per la curia non è di quelle leggere: 700.000 euro totali dovranno andare alla donna, all’epoca minorenne, e ai suoi familiari. Una scelta che ha ovviamente causato reazioni differenti e speculari. “La sentenza è probabilmente la prima di questo genere in Italia – le parole dell’avvocato della donna Gianni Lanzinger – e consente, almeno in parte, una forma di risarcimento morale”. Piccata, invece, la diocesi che si dice “sorpresa e delusa di una decisione che risulta incomprensibile dal momento che nessuno è stato né condannato né accusato. Non solo – continua la nota diocesana – si ignora totalmente il fatto che durante il processo lo stesso vescovo Wilhlelm Egger avesse ammesso di non conoscere affatto le accuse mosse contro Giorgio Carli negli anni dal 1991 al 1994.
Alan Conti
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