In principio fu la macchina a vapore e oggi, coniugando il tutto alla modernità, ci troviamo di fronte alle casse che più che automatiche sono autogestite. A sollevare il caso è Alessandro Urzì di Alto Adige nel Cuore che ha rilevato come la catena Aspiag abbia introdotto un nuovo sistema di pagamento attraverso casse completamente autonome dove sono gli stessi clienti a battere i prodotti sul lettore del codice a barre e poi pagare attraverso un tipico meccanismo di self service. “Contestualmente a questa introduzione – le parole di Urzì – è venuta a calare la presenza di cassieri nelle postazioni tradizionali. I clienti, oltretutto, vengono palesemente invitati a servirsi del nuovo sistema, anziani compresi”. Ovvie le difficoltà e le preoccupazioni di sbagliare incappando poi nelle maglie dei controlli a campione che vengono fatti, ma a intimorire Urzì sono più che altro i riflessi occupazionali. “Mi auguro non si tratti di un sistema che porti alla creazione di nuovi disoccupati. Non solo, a fronte di uno sgravio di lavoro e spesa della catena che demanda tutto al cliente i prodotti caleranno di prezzo? Qual è il vantaggio per i consumator? Altri grando distributori come Poli hanno introdotto meccanismi di auto battitura, ma non prevedono mai la sostituzione in toto della risorsa umana dietro la cassa”. Pare un dettaglio, forse futuribile, ma andate a chiedere cosa ne pensavano della macchina a vapore nel 1768.
Alan Conti
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