Tutto per un memorandum. È a questo che ha portato il gran baillame di ieri a Palazzo Widmann per l'incontro tra il premier Enrico Letta e il presidente della Provincia Luis Durnwalder. Un documento pesante che rappresenta una sostanziale lista di buoni propositi. Il primo passo, e non potrebbe essere altrimenti, è l'istituzione nel più breve tempo possibile delle Commissioni dei Sei e dei Dodici. In pole per la presidenza il deputato del Pd Gianclaudio Bressa che ieri si è presentato a Bolzano come non spesso accade. Questa la base per passare agli step successivi che passano per le tappe relative alle competenze di commercio e urbanistica con il delicato tasto dei negozi in aree produttive, il gettito dell'Imu da mettere nelle casse comunali e la revisione della norma d'attuazione sullo Stelvio. Una specifica commissione di tecnici nazionali e provinciali, invece, comincerà fin da domani a costruire il cammino verso una revisione della finanza locale con aggiornamento dell'Accordo di Milano, impegno a medio termine del vertice che, tuttavia, presenta proprio nel memorandum un passaggio piuttosto speciale. Le Province Autonome contribuiranno al risanamento dei conti pubblici, ma saranno loro a decidere dove e come farlo. Un passaggio che il governo Monti non volle vedere nemmeno ipotizzato, figuriamoci su un documento ufficiale.
Questa la sostanza politica. Per quanto riguarda la cornice della manifestazione, il premier si è scusato per il lieve ritardo della visita attesa a luglio strappando qualche sorriso.
Dopo la conferenza stampa ecco foto e passaggio di rito da un Partito Democratico che ha vissuto questo evento tra margine e paradosso. Protagonista nelle vesti governative. Lo stesso colloquio ufficiale è avvenuto tra Letta, il ministro Graziano Delrio e Richard Theiner sulla cui presenza nessuno ha chiarito il titolo. Se assessore non si comprende l'assenza degli altri, se Obmann non si comprende perché un solo segretario di partito. Il Corriere dell'Alto Adige con Francesco Clementi oggi riporta una fugace firma e apparizione di Christian Tommasini a Roma durante l'incontro decisivo sulla toponomastica tra la delegazione della Stella Alpina e Delrio. Se è avvenuto è stato pienamente in linea con il Pd altoatesino di questi giorni: c'è, ma non si vede.
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