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mercoledì 27 ottobre 2010
Bidoni condominiali, parte l'indagine
BOLZANO. Bidoni condominiali: da gennaio cominceranno le analisi e le osservazioni dettagliate da parte della Seab per introdurre il nuovo piano rifiuti. I classici bidoni verdi, insomma, verranno mano a mano sostituiti da piccoli contenitori condominiali da posizionare all'interno delle proprietà private e portare in strada il giorno della raccolta. Rispetto alle previsioni si allungano leggermente i tempi d'attuazione e l'entrata in vigore a pieno regime del nuovo sistema viene oggi fissata per la fine del prossimo anno. Da gennaio, comunque, si comincerà a ragionare in termini pratici su una piccola rivoluzione che mette in gioco numeri importanti: 3900 cassonetti, di cui 3.500 per le utenze domestiche e 400 destinati ad altri usi, saranno rimpiazzati da 18.000 bidoncini condominiali. Va da sé che la raccolta diventa se non altro più "ingombrante" ed è la stessa Seab a calcolare che, per creare punti di raccolta, sarà necessario occupare 429 posti auto, 200 aree private e 92 aiuole. Sono proprio queste cifre a lasciare perplessi i bolzanini che in parte bocciano subito la novità e, in parte, sospendono il giudizio fino all'atto pratico. L'assessore comunale all'ambiente Patrizia Trincanato è impegnata in queste settimane a fare chiarezza. «La partenza fissata per il 2011 non significa che i nuovi bidoni condominiali cadranno in testa ai cittadini come una meteora, ma solo che verranno avviate analisi, indagini e osservazioni su tutte le porzioni di città. La Seab controllerà le possibili ubicazioni e punti di raccolta casa per casa. Lo stesso Centro storico sarà oggetto di riflessione particolare data la sua conformazione. Cercheremo di muoverci nel modo più graduale possibile». Francesco Gallina, dirigente Seab per i rifiuti, conferma le cifre: «La stima sui luoghi necessari per i punti di raccolta corrisponde a quanto preventivato dall'azienda». Scettici i bolzanini. Ferruccio e Christian Bertagnolli dal bar "Il Giardino" prendono tempo. «Siamo curiosi di sapere dove verranno posizionati questi piccoli bidoni perché non in tutti i condomini c'è spazio a sufficienza». Christian Pasqualotto, invece, lancia la prima ombra sulle tariffe: «Davvero curioso che ci assicurino che nulla sarà toccato: pagheremo di più». «Magari non aumenteranno le bollette - si inserisce Tony Panato - ma sono pronto a scommettere che presto arriveranno delle cooperative specializzate nell'accumulo dei cassonetti nei punti di raccolta. Se l'obiettivo, invece, è raccogliere la differenziata sarà bene che si cominci a ragionare sul fallimento dell'umido». Alessandra e Stefano Zaninotto al bar "Cin-Cin". «Bisogna incidere di più sulla produzione: confezioni composte di carte, vetro, plastica e materiale da indifferenziata devono sparire. Perché non obblighiamo le aziende al minimo necessario e diciamo subito basta ai sacchetti di nylon?». Adolf Schweigkofler scuote la testa: «Per noi anziani era meglio mantenere lo status quo. Siamo preoccupati da una novità che si annuncia cervellotica». Enrico Magnago è più possibilista: «Bisogna incoraggiare le iniziative che mirano ad aumentare la raccolta differenziata». Non crede ai prezzi fissi, invece, Mario Gombi: «La mia unica speranza è che veramente non si metta le mani nelle tasche dei cittadini». Roberto Fontana del bar "Bartolomei" riporta la sua esperienza. «A Sarentino è in vigore un sistema molto simile, ma ciascuno pagava la propria produzione di rifiuti. Così cambia poco perché la vera novità sarebbe tarare le tariffe in base alla reale quantità di immondizie prodotta e non solo seguendo i parametri di metratura e persone residenti in un'unità abitativa». Zvohko Jovcevski e Olivera Jovcevska di "Centrovetrine" si fanno portavoce dei commercianti. «E' ingiusto che un negozio di abbigliamento, seppur grande, paghi molto più di un bar o di un ristorante. Le spese siano tarate sulla quantità di immondizia creata».
Alan Conti
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