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venerdì 8 ottobre 2010

Firmian: non sale giochi ma servizi


Alto Adige — 06 ottobre 2010 pagina 13 sezione: CRONACA

BOLZANO. Un’opportunità per ravvivare il quartiere o l’ennesima delusione per chi si aspettava una farmacia, una latteria o un tabacchino? Firmian si interroga e si spacca sulla nuova sala giochi che, dopo il via libera del Tar, è in arrivo in via Puccini. Commercianti, esercenti e residenti si dividono sui videopoker. Ma, per la prima volta da quando il dibattito sulle macchinette è diventato caldo, sembra passare in secondo piano la vicinanza con le scuole presenti e in costruzione. In viale Europa, al contrario, l’arrivo della sala giochi era stato fortemente criticato proprio per la prossimità agli istituti scolastici, ma nel nuovo rione sembra prevalere la fiducia negli studenti e la voglia di provare a trovare una soluzione all’apparente stato di abbandono commerciale della zona. «Possono arrivare tranquillamente con i loro videopoker - le parole concilianti del residente Samir Amato - per me non c’è nessun problema». Stessa linea di pensiero per Roberta Giovinazzo e Redi Shami, dipendenti del supermercato “Poli”: «Potrebbe essere un’occasione per movimentare un po’il rione. Certo, convince meno il fatto che sia così vicina ad alcune scuole, soprattutto considerando che tra qualche anno arriveranno anche l’asilo e la scuola primaria, ma nel complesso non siamo assolutamente contrari». Più netta l’opinione del residente Vincenzo: «Quel che conta sarà la frequentazione e la clientela che si concentrerà in questa strada. I giovani? Se uno è bene educato dai genitori non cade in tentazione, non mi allarmerei più di tanto». Così Roland Larcher, titolare del bar “Tom”: «È un falso problema quello dei ragazzi perché chi veramente necessita di attenzione sono gli anziani che si illudono di fare guadagni facili e, magari, rimpinguare la pensione. Questa zona, però, ha bisogno di servizi e negozi come farmacia o latteria e non si capisce come mai ci siano così tante difficoltà ad ottenerli». Al tavolino del bar, intanto, intervengono nel dibattito due insegnanti del liceo pedagogico “Pascoli” che chiedono di restare anonimi: «Attenti a non sottovalutare troppo il problema della vicinanza con l’istituto in nome di una presunta vivacità del rione. I giovani, infatti, vengono attratti dalla novità, specialmente se molto dibattute sui media come accade per le sale gioco». Meno allarmato Stefan Pircher: «Mi preoccupano di più gli anziani che passano le loro giornate dentro questi esercizi e si rovinano. Lavoro a Firmian da tre anni e purtroppo in questo lasso di tempo il rione è migliorato pochissimo, ad eccezione del parco che è veramente un gioiello. È triste che non si riesca ad uscire da questo meccanismo e l’unica soluzione sia di aprire una nuova sala giochi». Si leva una netta voce contraria dal salone “Nuovo Luk-Y” per bocca di Lucrezia Cuzzilla, Valentina Dalpiaz e Corinne Bruno: «È una schifezza aprire una sala di videopoker proprio qui. Si tratta di un esercizio che rischia di diventare un ricettacolo di persone poco gradevoli e che di sicuro non fanno il bene del quartiere. Il Tar ha fatto la scelta sbagliata: Firmian ha bisogno di tutt’altro, non di ulteriore degrado. Dal punto di vista commerciale ognuno è libero di fare ciò che vuole, ma penalizzare la zona e mantenere gli affitti alti non è certo la strada per attrarre nuove attività. Noi lavoriamo benissimo, il mercato delle case intorno risponde, ma è evidente che un po’ di compagnia farebbe piacere. Certo, deve essere compagnia di qualità e non videopoker». Giuliano Perini e Mattia Gobbetti dall’autoscuola “3G”: «Ci sarebbero tante altre cose utili da portare nel rione, altro che macchinette. Perché non un centro giovanile, un luogo di cultura o di ritrovo?». Già, perché? © RIPRODUZIONE RISERVATA -
Alan Conti

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