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lunedì 4 ottobre 2010

Coi giovani della Mahler la musica classica diventa una cosa da ragazzi


Sono ragazzi. D'accordo, fuoriclasse della musica, ma pur sempre ragazzi. È proprio questo che risalta dall'incontro dei giovani musicisti dell'orchestra dell'Accademia Gustav Mahler con alcuni studenti delle scuole medie e primarie della città, che hanno posto domande e poi alle prove generali del concerto che la Mahler ha tenuto in serata nell'Auditorium di via Dante. In mattinata, dunque, circa 80 studenti delle scuole medie Foscolo, Ada Negri e Archimede hanno incontrato la flautista brissinese Maria Beatrice Cantelli, il percussionista di Chiusa Christian Miglioranza e la violinista ucraina Diana Tishchenko. Introdotto dal direttore artistico della Mahler, Jürgen Kussmaul, è andato in scena un incontro divertente e informale in cui i musicisti si sono liberati delle vesti di baby-prodigio per lasciare trasparire anche la gioia di un'esperienza musicale di livello assoluto con 54 coetanei uniti dalla stessa passione. Esaurito il cerimoniale di saluti, domande e interventi programmati a tavolino dagli insegnanti è stata data briglia sciolta anche alle questioni più curiose, come una chiacchierata tra amici. «Qual è il vostro genere musicale preferito?» chiede uno studente e a chi si aspetta una risposta «classica» ecco servita la sorpresa all'unisono: «Il rock, perché ci piace ascoltare tutto nonostante la passione per la musica d'orchestra e da camera». Tra i vari interventi, ecco come Miglioranza descrive il suo ruolo nell'orchestra: «Con i timpani abbiamo molte pause: qui però sta il difficile perché è necessario essere abili a intervenire nel momento giusto, a tempo, senza sbagliare. È come un portiere di calcio: può passare 85 minuti a guardare, ma se sbaglia l'unico intervento decisivo alla fine fa una prestazione da buttare». Leggendaria, inoltre, la mole di applicazione richiesta per arrivare a certi livelli. «Quante ore studiamo lo strumento? Dipende: dalle due alle otto al giorno, ma quando siamo in vacanza anche solo una»: e ci scappa la risata. Più serio il discorso economico: «Molti di noi fanno anche altri lavoretti per guadagnare qualche soldo. Non sempre la musica è sufficiente a garantire il sostentamento». Anche loro, insomma, affrontano le sfide di qualsiasi universitario della loro età.
Nella seconda metà della mattinata, infine, spazio alle prove generali cui assistono anche i bambini delle primarie M. L. King, Don Milani, Fermi, Aufschneiter e il classico Carducci. Il saluto è affidato al direttore Philipp Von Steinaecker: «Vedete, Mozart rappresentava il musicista più in voga e trendy della sua epoca. Proprio come il pop di oggi». In fondo era un ragazzo pure lui. (a.c.)

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