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sabato 23 ottobre 2010

Via Dalmazia ha fame di parcheggi


BOLZANO. Se le auto sono un problema per molti commercianti perché difficili da piazzare per i clienti, in via Dalmazia alle criticità si aggiunge, a sorpresa, un altro mezzo di trasporto: la bicicletta. La strada a senso unico, infatti, viene troppo spesso bypassata dai ciclisti con una semplice risalita, a bordo sella, lungo il marciapiede. Qualcuno propone la realizzazione di un piccolo corridoio ciclabile suscitando, però, le perplessità di altri colleghi preoccupati di veder diminuire i già esigui parcheggi. Bene o male, però, lungo la via si riesce a lavorare e, al di là di bar ed edicole, si punta molto sulla specializzazione: dalle biciclette alle riparazioni di elettrodomestici passando per i motorini e le cornici dei quadri. In tanti, però, chiedono un maggiore coinvolgimento nelle iniziative di promozione, così come lamentano la scarsità di negozi e lo stato di abbandono dell'edificio di proprietà dell'immobiliarista Tirelli tra le vie Torino e Dalmazia. «Bisogna mettersi nell'ordine di idee - inizia Adriano Zecchinato del Bistrò "Dalmazia" - che non siamo via Torino, dove ci sono più servizi e più negozi. Dobbiamo accontentarci del passaggio che abbiamo, comunque buono e di una clientela, per quanto ci riguarda, composta pure da studenti e insegnanti delle scuole vicine. Il vero cruccio, però, è il continuo transito di biciclette sui marciapiedi: per fortuna ogni tanto i vigili vengono a fare qualche controllo». Hubert Ganthaler gestisce il vicino "Service Center", specializzato nella riparazione di televisori: «Quella della bici è una vera scocciatura. Più che reprimere, però, va trovata una soluzione che potrebbe essere quella di creare una piccola corsia ciclabile nel tratto tra l'uscita degli appartamenti ex Fiera e la chiesa di Regina Pacis». Uguale l'attività di Lal Shyam di "Sangram Eletronics": «A essere sinceri non si lavora tantissimo perché il passaggio di gente è esiguo., anche se i nostri clienti arrivano soprattutto da altre zone della città». Più articolata l'opinione di Emiliano Favali del negozio di cornici "Frame Shop": «Penso, al contrario, che la visibilità sia piuttosto buona. Il problema è che diversi esercizi non contano solo su un bacino d'utenza rionale, quindi le difficoltà di parcheggio sono un ostacolo. È importante, comunque, riuscire a essere polo d'attrazione anche per la clientela che arriva da fuori. Una riflessione, infine, la farei sulla quantità di negozi che, in tutta la strada, sono davvero pochi, tra locali sfitti ed edifici abbandonati». Luca Battisti e Giuseppe Scorza stanno sistemando uno scooter di "Moto Battisti" quando li incontriamo: «Siamo qui da 40 anni e questa strada, nel tempo, è rimasta sempre uguale. Certo, il problema delle bici è sentito, ma eviterei una ciclabile in una via così stretta con conseguente taglio di alcuni parcheggi. Meglio, piuttosto, farla in via Torino». Nome storico della zona è certamente quello di Zanolini: la pasticceria è un'istituzione bolzanina, mentre il negozio di bici è tra i più specializzati della città. Nessuno meglio, quindi, di Gerry Zanolini e Michela Tschafeller di "Zanolini Bike" può spiegarci le difficoltà con le due ruote: «I ciclisti spesso utilizzano la strada in senso contrario oppure si gettano a gran velocità nella stradina che ci unisce a via Torino sfruttando la lieve pendenza. È pericoloso, è vero, ma non sappiamo se sia il caso di intaccare il numero di parcheggi per una ciclabile. Per fortuna che c'è lo spiazzo a ridosso di Regina Pacis che consigliamo a molti nostri clienti con l'auto. Alla zona, invece, pesa la perdita di un negozio come era "Oviesse" in via Torino, capace di fare, fino a qualche anno fa, da polo di attrazione. Oggi non è più così». È molto contrariata, invece, Maila Mancin del "Salone Maila": «Questa strada è sporca, il marciapiede mal tenuto con la sporcizia lasciata dai padroni dei cani e poi c'è il problema delle bici. Per non parlare dello stato di abbandono dell'edificio Tirelli vicino alla Cassa di Risparmio». Rossella Luchino della vicina lavanderia "Pulicenter" conferma le osservazioni degli altri commercianti: «Le difficoltà sono quelle già enunciate. Il passaggio di pedoni, invece, non è tantissimo, ma tutto sommato sufficiente». Commenti positivi anche da Jessica Mendoza e Ciriaco Mendoza Urquizo che gestiscono l'edicola all'angolo con via Rodi: «Ci tyroviamo bene con i clienti della zona e siamo contenti della scelta. Arriviamo dal Perù, ma ci siamo subito inseriti in uno dei rioni più popolari della città». Chiude la carrellata Daniel Sessa di "Timbri e Targhe": «Abbiamo la fortuna di mantenere una clientela fissa perché attrarre nuove persone con le difficoltà di parcheggio che abbiamo non è facile».

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