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sabato 23 ottobre 2010

Tommasini: "Nessun pericolo per il Pascoli"


"Gli studenti e la dirigente del Pascoli possono stare tranquilli: non c’è nessuna intenzione di spostare gli alunni iscritti all’indirizzo sociale presso l’Ipsct De’Medici”". La firma della rassicurazione è quella dell’assessore provinciale alla scuola italiana Christian Tommasini che ieri, a margine della conferenza stampa di presentazione dei dati Invalsi, ha voluto fare chiarezza su tutte le polemiche che stanno montando dopo l’applicazione altoatesina della riforma Gelmini. Per Tommasini, dunque, si sta alzando un polverone fine a se stesso. "La situazione è molto chiara ed è anche stata ribadita più volte alla dirigente Laura Canal. Nessuno ha intenzione di sottrarre delle classi a un istituto sul quale abbiamo investito in modo importante. Il liceo sociale, così per come viene inteso oggi, non compare nuovamente nel testo della riforma, ma viene assorbito in quello che diventerà il liceo delle scienze umane. Bene, sarà esattamente l’indirizzo del Pascoli che, perciò, non perderà questa peculiarità. A spostarsi al De’Medici, infine, sarà la specializzazione di “sociale economico” che quindi non abbraccia di sicuro tutto il campo del sociale. Fare delle stime non è possibile perché si tratta di una novità, ma dubito fortemente che interessi la stragrande maggioranza degli alunni che si iscrivono a questo tipo di scuola". Tra gli studenti c’è, però, il timore di un trasferimento forzato. "Impossibile – replica secco l’assessore – chi ha iniziato al Pascoli, se lo vorrà, finirà il quinquennio al Pascoli. Questa è una certezza. Non solo, posso affermare anche che, qualora verificassimo uno squilibrio eccessivo tra l’indirizzo economico e il sociale “tradizionale”, potremmo anche rivalutare la situazione. L’allarmismo, però, non porta da nessuna parte e non è assolutamente giustificato".
A essere in agitazione, però, c’è anche il liceo classico tedesco Walther von der Vogelweide che chiede di non azzerare l’indirizzo tradizionale e quello musicale. Qui, però, Tommasini interviene con i piedi di piombo. "In giunta io chiedo sempre che non si intervenga nelle scelte che competono solo la scuola italiana, quindi mi sembra giusto lasciare ogni risposta alla collega Kasslatter Mur". Qualcosa dice, però, in merito alla possibilità di mettere in difficoltà gli scambi in quarta superiore con il Carducci: "E’ una situazione su cui dobbiamo riflettere e, semmai, trovare delle alternative. Ricordiamoci, però, che a Brunico si verificò la stessa situazione e molta utenza del classico tradizionale tedesco si iscrisse al liceo italiano. Risultato? Tutti bilingui. Ora, se questo fenomeno si ripetesse a Bolzano, anche nell’ottica del progetto plurilingue abbandonato dal Carducci qualche anno fa, non potremmo che esserne contenti".

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