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lunedì 18 ottobre 2010
I residenti: Piani, rione dimenticato
BOLZANO. Dimenticati dal Comune: così si sentono gli abitanti di quella porzione dei Piani che va dal sottopasso di via Renon a Ponte Campiglio. Prostituzione in aumento, il rumore della ferrovia, la mancanza di un parco attrezzato e di una farmacia, la piazzetta ancora cantiere. «Promesse ne abbiamo ricevute tante - dicono in coro -. Fatti pochi». In via Dolomiti, di fronte alla Chiesa, si attende la fine del cantiere per la piazzetta con il parco sopra un parcheggio per residenti. I lavori pagano un rallentamento dovuto agli intoppi burocratico-economici tra la cooperativa che costruisce il parking interrato e il Comune. La farmacia, più volte richiesta anche attraverso raccolte di firme e che sembrava molto vicina nel periodo elettorale, è tornata a essere una chimera, mentre non mancano le lamentele di chi denuncia un parco Premstaller in stato di squallore. A questo si aggiungono, in ordine sparso, l'insofferenza per l'espandersi della prostituzione, il rumore dei treni mai sedato da barriere apposite promesse a suo tempo e attività commerciali che faticano a decollare. Questa paralisi sta erodendo le ultime riserve di pazienza dei residenti. «E' vero che si tratta di una zona tranquilla - premette Andreas Alber - ma il problema della prostituzione comincia ad essere troppo diffuso. Ad essere veramente molesti sono quasi sempre i clienti». Johanna Tasser conferma: «A disturbare sono proprio loro. E' brutto, per una ragazza, camminare alla sera e sentirsi fermare chiedendo il prezzo di una prestazione. E' imbarazzante». Walter Untereltner punta il dito contro i binari: «Da anni siamo costretti a subire il rumore dei treni e aspettiamo qualche contromisura». Paolo e Marlene Concini: «Purtroppo sono più le cose negative da citare. Il fracasso del treno e del traffico sull'unica direttrice che porta fuori dal Centro sono ormai crucci secolari. Disturba, invece, la chiusura di via Dolomiti nell'orario di uscite della scuola perché impedisce il transito anche ai residenti, bloccandoli, e deviando le altre automobili nella parallela che è ancora più stretta e pericolosa. Il parco Premstaller, inoltre, è piuttosto squallido e sono le stesse mamme a dirlo: attendiamo con fiducia la realizzazione della nuova piazzetta. In ogni caso noi preferiamo prendere la funivia e andare sul Renon». Gabriella Masiero dal bar "All'Angolo" lancia l'ennesimo appello «per avere una farmacia più vicina di quella in via Dodiciville. Siamo stufi delle promesse elettorali». Heike Sternbauer e Paolo Casotti spingono una carrozzina: «Parchi? Magari, finchè abbiamo il figlio piccolo preferiamo portarlo all'"Elki" in Centro, che è bello e ben organizzato. Oltre alla farmacia, comunque, sarebbe bello rivedere la viabilità di questo rione perché il traffico non è mai scorrevole». Anton Mair gestisce da molti anni il tabacchino a ridosso di via Gamper: «L'arrivo dei palazzi provinciali ci ha aiutato, è vero, ma di certo non basta a trasformare il quartiere. Come attività stiamo bene perché sono tanti i lavoratori e le associazioni qui intorno, ma per i residenti ci sono alcune mancanze ormai croniche, a partire dalla farmacia». Da 20 anni, invece, continua ininterrotta l'attività della pizzeria "Penegal": «Queste strade sono cambiate davvero pochissimo in questo lungo arco di tempo - spiega Francesco Iannece - e la mancanza più evidente è quella del commercio. Negozi non ce n'è proprio, ma non è facile pensare di mettersi in gioco in una zona dove il bacino d'utenza è limitato. La domenica, poi, l'atmosfera diventa spettrale. Da segnalare, infine, la mancanza di parcheggi».
Alan Conti
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