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mercoledì 6 ottobre 2010

Rencio vuole i negozi di vicinato


BOLZANO. Il progetto di riqualificazione di casa Agnello rilancia Rencio e i commercianti ne approfittano per chiedere qualche negozio che attragga più persone lungo la strada cittadina che porta al Renon. Il passaggio di auto è cospicuo, ma risulta difficile invitare qualcuno a fermarsi per fare compere, dato che il parcheggio è raro e l'offerta limitata. Gran parte degli esercizi, si rivolge ormai a un settore specialistico e punta a segmenti di mercato ben caratterizzati, ponendosi come punto di riferimento provinciale e slegandosi, al contempo, dalle logiche strettamente dipendenti dal rione di appartenenza. Ne soffre, logicamente, il cosiddetto commercio di vicinato che invoca qualche esercizio in più tra latterie, panetterie, piccoli alimentari o affini. Rispetto ad altre zone, infine, a Rencio il problema posteggio è davvero tangibile e molti negozianti hanno fatto di necessità virtù predisponendo piccole aree di sosta per i propri clienti. All'inizio della salita di via Rencio si incontra l'abbigliamento "Nkd", ancora piuttosto vicino al Centro da sentirne i benefici. «I turisti ci sono - spiegano Tanja Sechi e Heike Fabbro - soprattutto quelli che scendono dalla funivia del Renon. Per noi è chiaramente un vantaggio, ma non si può negare che la zona necessiti di qualche parcheggio in più e di misure che riescano a portare il passeggio pure da questa parte della città. Non è facile, certo, ma sarebbe utile ad allargare il nostro giro di clienti che si basa principalmente sulla gente del quartiere, ma passa anche attraverso il passaparola portato negli altri quartieri». Tra i pochi bar troviamo "Mario" e dal bancone ci risponde Marina Fronza. «Il problema è che c'è poco movimento e noi lavoriamo solo con la clientela rionale. Fino a qualche anno fa potevamo contare su diversi negozietti che ravvivavano la zona, ora non più. I turisti, inoltre, sono molti rari e le zone colorate per i residenti sono confuse: in una sola strada si passa dalla verde alla bianca con una porzione promiscua. La multa è sempre dietro l'angolo in questo modo». Roland Schmid dell'enoteca "Vinum" butta acqua sul fuoco: «Sì, è vero che i parcheggi mancano, ma la situazione non è molto dissimile da altre zone della città. Forse bisognerebbe pensare a qualcosa che attiri i tanti passanti in auto, dato che ci sono molte attività che si appoggiano su una clientela non strettamente rionale». Stessa idea per Christine Moroder di "Naturalia": «Noi lavoriamo su tutto il territorio e in questo senso l'offerta di posteggi diventa fondamentale. Non è un caso che siano in tanti ad avere il proprio spazio privato». Davvero settoriale è "Trachten Hit", abbigliamento che offre vestiario tirolese. «Con un'attività simile - raccontano Annamaria Plattner e Renate Vaia - allarghiamo l'offerta a tutto il territorio provinciale, dove siamo i più grandi. Chiaramente contiamo sui turisti. Molto difficile, invece, intercettare gli italiani altoatesini». Altamente specialistico anche "Prifa", sancta sanctorum degli hockeysti. «Siamo i più grandi d'Italia e il nostro mercato è su scala nazionale - specificano Günther Eder e Gerhard Burger - quindi non dipendiamo strettamente dalla zona di competenza. Detto questo è innegabile come via Rencio sia una strada molto trafficata che andrebbe sfruttata con qualche esercizio in più». Daniel Battisti è il direttore del supermercato "Amort" e, tra il serio e il faceto, evidenzia anche lui il nodo parcheggio. «Posteggi non ce n'è, visto che vengono tutti da noi a mettere l'auto. Non so dire se la clientela sia solo rionale, mica chiediamo alle casse la residenza». Ciò non impedisce, però, di avere altre certezze: «Sicuramente contiamo su uno zoccolo duro che scende dal Renon». Chiusura amara dal rivenditore di tende e pavimenti "Seeber", dove ci fanno sapere che la criticità «è che tutti gli italiani dell'Alto Adige sono fascisti». Talvolta il parcheggio sembra l'ultimo dei problemi.
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