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sabato 16 ottobre 2010
Via Genova: buche e ostacoli
BOLZANO. Buche nell'asfalto che assomigliano a voragini, ostacoli e gibbosità sui marciapiedi, rialzi e pali in prossimità degli attraversamenti della strada: per un pedone si tratta di una scocciatura, ma per un disabile rappresenta un ostacolo insormontabile. Quella che sembra una frase retorica è in via Genova una preoccupante realtà per chi è costretto a muoversi in carrozzina, così come per gli anziani, i ciclisti o le mamme con i passeggini. A confermarlo sono le proteste dei residenti, capeggiati da Josef Oberleitner ed Elena Marchese, disabile che chiede più considerazione. Sono loro che, insieme a un drappello di abitanti della zona, ci guidano lungo le barriere architettoniche della strada. «In prossimità delle strisce pedonali - attacca Oberleitner - sul lato fiume è sempre presente il rialzo del marciapiede, un palo o un albero che, di fatto, impediscono l'attraversamento. Lungo il marciapiede che costeggia i condomini Ipes, invece, a un certo punto tutto finisce a ridosso di un muretto della rampa dei garage interrati senza prevedere alcun tipo di discesina per continuare». Al tutto si aggiunge il pessimo stato dell'asfalto: «Ci sono le buche, che con la pioggia si trasformano in pozzanghere giganti, ma anche avvallamenti, irregolarità e ostacoli di ogni genere». La situazione, però, non è di certo nuova: «Sono sei anni che protestiamo contro questa situazione e mai nulla è stato fatto. Dal Comune ci avevano promesso di rimettere tutto in sesto con i lavori dei parchi, invece sono solo transitati i camion della ditta rovinando ulteriormente il manto stradale e lasciando un disastro che, come al solito, pagheranno i cittadini. Sempre che si decidano a intervenire. Anche dalla Circoscrizione non abbiamo ricevuto nulla di concreto». La situazione, quindi, è pericolosa: «Ci sono state diverse cadute di persone anziane o di ragazzi in bicicletta. Oltre a essere un'insensibilità sociale verso i disabili, dunque, è anche una situazione pericolosa». Elena Marchese mostra come superare il rialzo dei marciapiedi sia impresa ardua «e io ho un mezzo automatizzato, immaginatevi che fatica fanno i disabili con la carrozzina manuale. Basterebbe, almeno temporaneamente, predisporre delle piccole rampe di cemento per la salita e la discesa». Lungo la curva all'incrocio con via Alessandria, invece, ci imbattiamo in un attraversamento pedonale del tutto privo di senso: le strisce, infatti, finiscono a ridosso del solito marciapiede rialzato, bloccato da una sbarra trasversale e da due macchine in sosta. Scuote la testa anche Gabriella Cestaro, la mamma di Elena: «Non parliamo dell'inferno che ci ritroviamo quando nevica e diventa impossibile muoversi. Invito il sindaco Spagnolli a venire qui, sedersi su una carrozzella e provare a fare un giro. Sarebbe un bel gesto di comprensione». La pazienza degli abitanti della popolosa zona ormai è ben oltre il limite. Antonio Picarella si allinea alle richieste della signora Cestaro: «C'è bisogno, da molto tempo, di un intervento dell'amministrazione». Donatella Rossi è stufa: «Scrivetelo che non ne possiamo più di vedere gli anziani che cascano per terra facendosi male e i ragazzi che rischiano gli incidenti in bicicletta». Katia Sigismondi spinge un passeggino in compagnia di Herna Sabinger: «Bisogna ammettere che è davvero scomodo e difficoltoso superare le asperità dell'asfalto. Speriamo tutti che presto possa esserci un intervento di riqualificazione». Ottavia De Santi è netta: «Sono trent'anni che attendiamo maggiore considerazione. Come si fa a mettere a rischio bambini, anziani, disabili e ragazzi?». Rosi Bianchi è una passante occasionale «ma ammetto che non si tratta di una delle più belle strade della città». Ermanno Russo, infine, ci conduce con il suo cane lungo la ripida discesa che, di fianco a ponte Palermo, conduce all'area delle Passeggiate dove è consentito lasciare liberi i cani. «E' piena di sassi ed è pericolosissima. Ho assistito a diverse cadute e nulla è stato fatto. Il Comune sostiene che sia un tratto demaniale, ma quando devono elevare 50 euro di contravvenzione per chi non mette il guinzaglio al cane se ne dimenticano subito della spartizione delle competenze». Intanto, lungo via Genova, sono cominciati i lavori preliminari per la realizzazione di un'area cani a ridosso del muretto della pista zero, a pochi metri dal bar molto frequentato dai bambini. Nuove proteste in arrivo.
Alan Conti
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