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sabato 29 gennaio 2011

Nuova espansione tra via Druso e via Resia Gli abitanti: che non sia un altro Casanova


BOLZANO. Nei pressi dell'incrocio tra viale Druso e via Resia abitanti ed esercenti cominciano a interrogarsi sul volto che assumerà il rione una volta che arriveranno i nuovi alloggi nelle aree sbloccate dalla Provincia e permutate da verde agricolo a zona di espansione. Le cifre non sono irrisorie dato che si tocca quota 870 appartamenti, conteggiando pure le previsioni sulla zona artigianale. La somma è presto fatta: 450 tra le case delle infermiere e la caserma dei vigili del fuoco, 100 tra il Bivio Mendola-Merano e le case delle infermiere, 300 nella zona artigianale e 20 nel parcheggio dietro la pizzeria Metro. Un afflusso che crea qualche apprensione in chi tutti i giorni affronta le code in via Resia o viale Druso, mentre spalanca le speranze dei commercianti e di chi aspetta da tempo una casa in cooperativa. «Sono inserita in una coop di Confcooperative - premette Marika Consolini, titolare del centro estetico "Body Style"- quindi sono forzatamente di parte e spero che il Comune dia un'accelerata a questo progetto. Professionalmente, inoltre, ci aiuterebbe essere inseriti in un contesto più residenziale e il traffico non deve preoccupare più di tanto perché saranno adottate delle contromisure». Concorda sull'aspetto commerciale Laura Rizzi di "Sidera": «Sicuramente spostare il limite della periferia è comodo e comporta dei vantaggi. Certo che se penso al già cospicuo traffico di viale Druso qualche perplessità mi viene». Netto, invece, il giudizio di Erica Mair e Rosa Atiensia: «Già così le code sono infinite e la viabilità insostenibile. Pensare di aggiungere altre 800 famiglie che insistono sulla strada è una pazzia». Erio Rach osserva l'evolvere della situazione direttamente da casa sua vicino al liceo sociale "Pascoli". «Siamo in tanti qui, bisogna muoversi con attenzione perché gli equilibri urbanistici sono precari e i problemi dei nuovi quartieri, come sappiamo, già tanti». Intanto, nell'area verde, alcune serre sono in fase di smantellamento: il 90% della superficie, infatti, sarà destinato a residenziale, di cui il 55% all'edilizia agevolata e il 45% a disposizione dei privati. «Difficile dare una valutazione complessiva - ammette Andrea Volcan - perché comunque bisogna considerare che in Alto Adige siamo fortunati e di verde ne abbiamo tanto. Il traffico, invece, potrebbe risentirne. Già oggi, infatti, Firmian paga in parte l'arrivo della scuola e l'aumento dei transiti tra automobili e bus. Gli studenti, chiaramente, devono raggiungere le classi in qualche modo, ma inserire centinaia di famiglie in un contesto già delicato può essere rischioso». Più entusiasta Iris Planinschek: «Il Comune può tranquillamente darsi una mossa. Il verde pubblico a Bolzano è parecchio e a Firmian abbiamo già un nuovo bellissimo parco, quindi possiamo rinunciare a una parte di zona agricola. Sull'aumento delle automobili, poi, non sarei così drastica, perlomeno per quanto riguarda via Resia. Difficilmente, infatti, chi va in Centro passa di qua, così come la direttrice per Merano non ci tocca minimamente. La novità positiva, semmai, è un progressivo spostamento del confine della periferia urbana che può aiutare pure noi a sentirci meno isolati». Diametralmente opposte le convinzioni di Enrica Papace: «Ci stanno levando tutto il verde. Gli amministratori intendono complicare ulteriormente la viabilità e le criticità di questa zona aggiungendo residenti senza mostrare delle proposte che risolvano i nostri dubbi». Per la verità qualcosa sul tavolo ci sarebbe, ma di decisioni nessuna. «Bisognerebbe - conclude Sergio Ossana, titolare del benzinaio "Ip" - capire se c'è lo spazio per installare una rotonda all'incrocio tra via Resia e viale Druso, così come andrebbe verificata la fattibilità del metro di superficie fino all'innesto con la ferrovia Merano-Bolzano oppure del tram per l'Oltradige. Tutte soluzioni che potrebbero cambiare lo scenario legato al traffico. Guardandola sotto un'ottica commerciale, invece, è evidente come i nuovi insediamenti siano una vera boccata d'ossigeno». (a.c.)
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