Cerca nel blog

martedì 25 gennaio 2011

Svolta alle scuole tedesche Pestalozzi prime lezioni veicolari in italiano


di Alan Conti
zoom . BOLZANO. «Evidente che le sezioni bilingui della scuola italiana siano motivo di interesse per il mondo tedesco: su questo non ci sono dubbi». Heidi Niederkofler Imperiale, dirigente del Circolo scolastico Bolzano-Europa che comprende le scuole (tedesche) primarie "Stifter" e medie "Pestalozzi", conferma la sostanziale apertura verso il potenziamento linguistico registrata nell'ambiente scolastico tedesco in questi giorni dal nostro giornale. I muri che sembravano eretti tra i due sistemi linguistici, dunque, mostrano qualche falla. «Anche noi - conferma Niederkofler Imperiale - adottiamo l'italiano come lingua veicolare, anche se in modo meno sistematico rispetto a quello che è il piano, per esempio, della sezione bilingue alle "Manzoni". Al primo anno della primaria, comunque, prevediamo laboratori in cui la lingua di Dante serve a introdurre concetti semplici di arte, musica, sport o informatica. In terza e quarta, invece, gli insegnanti di lingua concorrono alla didattica di altre materie e così nelle ore di lingua si parla degli antichi romani, delle regioni d'Italia o dello sport del Belpaese». La commistione, insomma, arriva proprio dall'istituto tedesco che più è inserito in un quartiere a storica presenza italiana. «Certe scelte, chiaramente, sono dettate dai cambiamenti sociali. La conoscenza della seconda lingua nelle nostre famiglie è talmente eterogenea che in prima elementare abbiamo bambini che pensano e sognano in italiano e altri che nemmeno sanno la dire "la palla è rossa". Ecco, i laboratori veicolari ci permettono di portare tutti su un livello simile, per poi procedere al meglio nel cammino scolastico». Imparare l'idioma dei vicini, insomma, è un problema pure per l'altra metà del cielo altoatesino. «Certo - conferma Niederkofler Imperiale - e c'è uno studio dell'Eurac che testimonia come i ragazzi tedeschi sappiano peggio la seconda lingua rispetto agli italiani. Il nostro sistema scolastico, chiaramente, paga lo scotto delle zone rurali dove il contesto d'uso è praticamente azzerato. Bolzano, logicamente, è un'altra dimensione e il nostro stesso rione è facilitato da un'apertura mentale invidiabile. Ecco perché pensare di introdurre una scuola bilingue tout court su tutto il territorio può essere difficoltoso. Si parla, chiaramente, di questioni tecniche». Anche a Europa-Novacella, però, ci sono delle belle gatte da pelare e sono strettamente legate al fenomeno, sempre più dilagante, delle famiglie italiane che cercano di iscrivere i propri figli negli asili o elementari tedesche alla ricerca di un bilinguismo precoce. «Va fatta una distinzione - precisa la dirigente - perché chi arriva dalla materna tedesca generalmente non incontra problemi, anche se di madrelingua italiano. I genitori che decidono di iscrivere il bambino a sei anni in un ambiente tedesco, invece, mi lasciano perplessa. Cerco sempre, infatti, di dissuaderli perché il piccolo rischia di soffrire la frustrazione di un gap linguistico già evidente, sia a livello scolastico sia di rapporti interpersonali, e noi non possiamo pretendere che l'intero gruppo classe rallenti per aspettare il loro pieno recupero. Non si tratta di discriminazione, ma di semplice constatazione dei fatti. Per spiegarlo alle famiglie, comunque, mi prendo anche delle ore». Richieste, però, che lanciano un segnale preciso. «Certo. La quota di mistilingui, però, è da noi pari a tutto il resto della città, così come ci sono genitori stranieri: si tratta delle nuove sfide per il nostro sistema. Il plurilinguismo, però, rimane un caposaldo anche alle medie, dove abbiamo un gemellaggio con le "Ada Negri". Intendiamo, oltretutto, concedere ai ragazzi di abbellire la sopraelevata di viale Europa come simbolo ideale del ponte che unisce i due gruppi ma anche, nel concreto, le due scuole».
21 gennaio 2011

Nessun commento:

Posta un commento