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sabato 15 gennaio 2011
Piazza del Grano e della Mostra: «Solo luoghi di passaggio»
di Alan Conti
zoom . BOLZANO. Piazza Walther e il suo decoro in pericolo catalizza le attenzioni generali, ma il centro vive anche di piccoli spiazzi che da tempo chiedono maggiore considerazione e valorizzazione. Piazza del Grano, della Mostra e piazzetta dell'Università osservano la querelle su gazebo e box service (le strutture esterne dove d'estate si preparano cocktail e si serve da mangiare) che il vicesindaco Klaus Ladinser vorrebbe togliere con un sorriso amaro: posta la bellezza architettonica tutti chiedono più attenzione da parte dell'amministrazione. Se i box service invasivi sono una novità degli ultimi giorni, infatti, piazza del Grano da mesi aspira a non essere solo corridoio di passaggio, piazzetta della Mostra ancora si domanda perchè sia sparito il mercatino dell'artigianato e nella piazzetta dell'Università ci si chiede come mai l'illuminazione continua a essere fioca e la zona dimenticata. A portare avanti con forza queste richieste sono esercenti e negozianti. Nella polemica innescata da Ladinser c'è chi ha tirato in causa il gazebo del ristorante "Kaiserkron" in piazza della Mostra - da molte parti criticato perchè eccessivamente imponente - come esempio dei classici due pesi e due misure. «Noi abbiamo solo organizzato manifestazioni durante il Mercatino - ribatte il responsabile Roberto Wieser - e credo che ai bolzanini faccia piacere poter stare all'aperto senza innescare inutili polemiche. Speriamo di rendere questa piazza sempre più vivace: abbiamo in mente qualcosa in questo senso, ma potremmo rivelarlo solo più avanti». Arrivato da poco pure il vicino negozio di abiti tradizionali "Moessmer". «Architettonicamente ci troviamo in un luogo stupendo e di grande valore - spiega Susanne Andreolli - e non a caso l'abbiamo scelto come nuova ubicazione del punto vendita. Non guasterebbe però un poco di movimento in più, soprattutto da parte dei bolzanini dato che già si tratta di un'importante destinazione turistica, soprattutto per russi o polacchi». «Perché non organizzare qualche manifestazione in più? - domanda la cliente Karin Hellweger - Sarebbe bello e originale, per esempio, vedere una sfilata in questa splendida cornice». Dal vicino tabacchino traspare un po' di delusione: «E' solo una zona di passaggio e nessuno si prende la briga di ammirarne le bellezze. Le manifestazioni sono poche e comunque non così visibili da lasciare traccia. Spiace, invece, non aver potuto contare sul Mercatino dell'artigianato». Spostandosi in piazza del Grano l'umore è un poco più alto. «Al momento siamo abbastanza soddisfatti - le parole di Anna Molinari di "Bozner Brot" - anche se si potrebbe ragionare su qualche iniziativa che dia la sensazione di uno spazio fruibile non solo per raggiungere i Portici». Dietro alle casse di "Corradini" ecco l'invito ai bolzanini a «godersi di più uno degli scorci più belli della città con una grande valenza storica. Dalla casa della Pesa ai dipinti sull'edificio della farmacia qui è tutta una piacevole scoperta». Torna sull'argomento Klaus Pichler del barbiere "Rolle": «Siamo contenti della ristrutturazione dell'edificio della Pesa. Si potrebbe, invece, mettere in risalto con un cartello la scoperta di alcuni componenti murari di epoca antica emersi durante gli scavi per i lavori. Sono attrazioni che è bene sottolineare. Per il resto noi, lavorando con i residenti, siamo meno propensi alle tante manifestazioni turistiche e preferiamo un centro storico più tranquillo». Idee chiare per Martha Heller: «La piazza è valorizzata solamente durante il Mercatino, ma durante gli altri 11 mesi si tratta di un corridoio verso i Portici, specialmente nei giorni di pioggia. Un'abitudine che non è solo dei bolzanini, ma appartiene anche ai turisti». Molto ci sarebbe da fare in piazza Università. «L'illuminazione - le parole di Maria Pia Calderari, titolare dell'omonimo ottico - va certamente rafforzata perché così com'è oggi è troppo fioca. Si dovrebbe sfruttare di più, invece, la presenza dell'ateneo facendo di questo spazio una sorta di salottino culturale. Penso, per esempio, a delle esposizioni della facoltà di design che realizza sempre prodotti molto belli capaci di attrarre parecchio pubblico. La Lub potrebbe entrare maggiormente nella città partendo proprio dalla sua sede naturale». Allarga le braccia Elisabeth Varesco, titolare di "Eva Boutique": «La conformazione della piazza non lascia molto spazio alle iniziative. Più semplice potrebbe essere valorizzare galleria Sernesi per attrarre qualche turista in più nella nostra zona. Le precedenti manifestazioni ci hanno insegnato che il ritorno a livello commerciale non è così importante».
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