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venerdì 4 febbraio 2011
Gli artisti: un'opera non si copre
BOLZANO. Coprire un'opera d'arte è, istintivamente, soluzione che non può piacere ad artisti e architetti. Al di là dei riflessi naturali, però, il giudizio sulla proposta del presidente della Provincia Luis Durnwalder di nascondere con una parete il bassorilievo di piazza Tribunale viene sospeso per mancanza di un progetto reale. L'idea, di per sé, non entusiasma chi di arte si occupa che comunque preferisce la copertura all'ipotesi iniziale che prevedeva di staccare l'opera. «Coprire il bassorilievo - commenta la direttrice e curatrice del Museion Letizia Ragaglia - è una proposta che lascia perplessi. Bisogna, però, pensare che un architetto possa inventarsi una soluzione magnifica per accontentare tutti. Staccare il frontone, invece, sarebbe uno spreco di risorse inutile, con annesso rischio di danneggiare l'opera. Il duce a cavallo dovrebbe essere storicizzato permettendogli di rimanere al suo posto. Da un punto di vista artistico non possiamo negare che Piffrader sia stato uno scultore di assoluto rilievo nel panorama altoatesino». Sarcasmo fulmineo, invece, quello dell'architetto Oswald Zoeggeler: «Si potrebbe dotare l'interno edificio di una bella mascherina. Scherzi a parte, qui si parla di un compromesso che assomiglia tanto a una finta politica, ma il problema sorge quando i fascismi che sono nelle nostre teste vengono proiettati sui simboli. Se il ministro Bondi, per esempio, avesse scritto una lettera in cui ordinava la rimozione del duce perché realizzato da un tedesco, l'Svp si sarebbe subito premurata di difenderlo perché artisticamente valido. Siamo al paradosso». Telegrafico Robert Pan: «È storia e andrebbe considerata come tale». Così Rino Zullo, in arte Cobo: «È difficile trovare una soluzione a questa intricata matassa. Di certo coprendolo o mettendolo in un museo si rischia di fargli fare la fine delle aquile di ponte Druso». (a.c.)
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