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martedì 8 febbraio 2011

Gli abitanti di viale Trieste «Sì al nuovo stadio Druso ma solo col parcheggio»


di Alan Conti
BOLZANO. Laives non vuole la cittadella sportiva? Benissimo, viale Trieste è disposta a fare ponti d'oro a una ristrutturazione complessiva dello stadio "Druso". Il tutto, però, a condizione che non si intervenga unicamente per rifare la struttura sportiva, ma ci si impegni in un'ottica di crescita complessiva di tutte le realtà del rione. Ecco, quindi, che infrastrutture necessarie diventano l'eventuale parcheggio sotterraneo, utile pure ai frequentatori del Lido o del vicino bocciodromo, qualche nuovo negozio interno allo stadio che permetta all'impianto sportivo di essere frequentato sette giorni su sette e non solo in occasione della partita domenicale. Chiaramente essenziali diventerebbero anche i trasporti con la richiesta di ripristino della vecchia fermata del bus davanti alle scuole "Leonardo Da Vinci" e un ruolo centrale lo rivestirebbero gli esercizi commerciali della zona. L'idea di costruire a Bolzano il nuovo stadio di calcio non dispiace nemmeno all'Obmann dell'Svp Richard Theiner: «Se Laives non si decide, per ma va bene la soluzione del Druso: anche il calcio può diventare un momento di unione tra gruppi linguistici». «Il Druso - riflettono Orazio Zanella, Maurizio Massaro e il presidente del comitato provinciale gioco bocce Arrigo Corrarati - è una strada percorribile purché siano risolte una serie di contraddizioni che oggi creano confusione. Perché, per esempio, la domenica chi gioca a bocce si vede portar via la macchina già alle 10.30? Per quale motivo chi frequenta la vicina palestra, ristorante, bar o piscina deve sentirsi discriminato rispetto ai tifosi di calcio? Ecco, un parking sotterraneo capiente e con sconti per gli sportivi potrebbe soddisfare queste richieste. È abbastanza logico che l'Alto Adige giochi nel capoluogo. L'unica controindicazione è che si rischia di andare controcorrente nel costruire lo stadio in pieno contesto urbano quando tutta Europa li sposta in periferia». Stessa lunghezza d'onda per Karl Rottensteiner e Luigi Bussi: «Potrebbe trattarsi di un'idea straordinaria se pensata per far crescere tutto il quartiere. Parcheggio e infrastrutture, quindi, diventano le pietre angolari da cui partire. Parte di questo ragionamento sono i negozi: è stato lo stesso assessore provinciale Widmann a proporre di realizzare un centro commerciale a cielo aperto nella zona. E le società calcistiche potrebbero trovare un guadagno extra attraverso la vendita di merchandising». Apre le braccia e indica il "Druso" Franco Lezzi: «È evidente che ci troviamo di fronte a una struttura vecchia e inadeguata. Benissimo il parcheggio che serve a prescindere dalla realizzazione di un'eventuale cittadella dello sport, ma sarebbe bello vedere uno stadio, anche piccolo, con le caratteristiche moderne delle tribune coperte e comode non troppo distanti dal campo da gioco. È una strada per attirare ancora di più la gente e aumentare l'affetto per le nostre squadre». Chi conosce bene la realtà dello stadio "Druso" e dei suoi tifosi è Agnes Ömler, titolare dell'imbiss "...issimo" presente sul piazzale antistante le tribune. «Posso dirle la verità? Il flusso di tifosi non è poi così superiore rispetto ai giorni della settimana. Se con l'Alto Adige registriamo un piccolo incremento del lavoro, quando in casa gioca il Bolzano la situazione non cambia per nulla. Detto questo, è evidente come realizzare un nuovo stadio "Druso" possa essere una soluzione interessante. Mi piacerebbe sapere, però, come mai il parcheggio sotterraneo non è mai stato realizzato nonostante le tante richieste. Non scordiamoci, infine, che già oggi ci piacerebbe poter contare nuovamente sulla fermata del bus davanti alle scuole "Leonardo Da Vinci", inspiegabilmente soppressa qualche anno fa. È un intervento importante per il nostro quartiere a prescindere dal nuovo stadio».
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